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La dieta è una questione di tempo e temperamento!

Sanihelp.it – Gennaio è volato via velocemente e chissà in quanti ricordano come nei primissimi giorni di questo 2015, dopo le abbuffate delle feste avevano fatto il proposito di mettersi a dieta: in quanti hanno messo in pratica questo proposito e si stanno effettivamente impegnando?


In pochi almeno se è veritiero lo studio pubblicato sulla rivista European Journal of Social Psychology secondo il quale servono almeno 66 giorni prima che un comportamento inedito (in questo caso lo stare a dieta) diventi un comportamento automatico.  

Nello studio condotto presso l’University College di Londra i ricercatori hanno reclutato 96 volontari e a ognuno di loro hanno chiesto di prefissarsi un obiettivo (come alzarsi presto la mattina per andare a correre o bere più acqua durante l’arco della giornata) e si sono informati periodicamente sui loro progressi in merito.

Per riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato i volontari hanno impiegato da tre settimane a 254 giorni.

Creare e mantenere una nuova abitudine non è affatto facile, servono numerose ripetizioni prima che un comportamento diventi di routine e per far si che un certo atteggiamento diventi una consuetudine occorre una gran forza di volontà.

La ripetizione continua di un atteggiamento e il self control, comunque, ancora non bastano alla riuscita di una dieta: sempre secondo uno studio inglese verso il cibo si può sviluppare un atteggiamento insaziabile, compulsivo o emozionale.

Gli insaziabili sono quelli che pur mangiando continuamente hanno sempre fame, i compulsivi sono quelli che hanno sempre il cibo in testa qualunque cosa facciano e gli emozionali sono quelli che mangiano per sfogarsi o dimenticare.


A seconda che ci si riconosca in una tipologia piuttosto che un’altra per dimagrire occorre scegliere un preciso schema alimentare.

Gli insaziabili dovrebbero scegliere un menù ricco di proteine e povero di carboidrati per stimolare il senso di sazietà, i compulsivi dovrebbero orientarsi sulla dieta 5:2 e gli emozionali su una dieta sul modello weight watchers per cercare sostegno nelle persone anziché nel cibo. 

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FonteWebMD

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