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La dieta MIND per ridurre il rischio Alzheimer

Sanihelp.it – Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Alzheimer's & Dementia le persone che seguono la dieta MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay) vedono ridursi di circa il 50% il rischio di ammalarsi di Alzheimer.


Gli autori dello studio hanno analizzato i dati provenienti dai questionari di frequenza alimentare compilati da 923 uomini e donne, di età compresa fra i 58 e i 98 anni, arruolati nell’ambito del progetto Rush Memory and Aging Project.

Questi dati raccolti fra il 2004 e il 2013 hanno consentito di valutare l’assunzione di 144 alimenti e tutti i partecipanti per 4-5 anni sono stati sottoposti periodicamente a test neuropsicologici, per valutarne il declino cognitivo.

Durante il periodo di studio 144 pazienti dei 923 iniziali hanno sviluppato Alzheimer: quelli che hanno evidenziato una stretta aderenza alla dieta MIND hanno anche evidenziato un 53% di probabilità in meno rispetto a chi non seguiva tale dieta, di sviluppare Alzheimer.

I pazienti inclusi nello studio che seguivano la dieta Mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) hanno evidenziato una minore probabilità di Alzheimer, ma lo studio sottolinea come la riduzione di incidenza di Alzheimer è stata osservata soprattutto seguendo la dieta MIND, anche non seguendola strettamente.

Tale regime alimentare divide gli alimenti in 15 gruppi: 10 salutari comprendenti verdure a foglia verde, frutta secca, frutti di bosco, cereali integrali, olio d’oliva e 5 cattivi comprendenti, per esempio, carne rossa, burro e fritti.

Chi segue la dieta MIND deve consumare i cibi cattivi meno di una volta a settimana, mentre per i buoni ci sono delle frequenze raccomandate; i frutti rossi, per esempio, andrebbero consumati almeno due volte a settimana.

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