HomeDietaIn campo alimentare serve un po' di buonsenso

In campo alimentare serve un po’ di buonsenso

Sanihelp.it – Da una quindicina di anni Fà la cosa giusta rappresenta una manifestazione espositiva dedicata a tutti coloro che hanno a cuore il tema del consumo sostenibile, da un punto di vista ambientale, sociale e economico.


In questo contesto è stato molto interessante riflettere, in questa era così mediatica, dell’importanza di ritrovare un po’ di buon senso in campo alimentare.

Non esistono in assoluto alimenti cattivi e alimenti buoni: bisognerebbe tenere ben presente che si può mangiare di tutto, ma stando molto attenti alle quantità e alle porzioni.

Ecco allora, che in questa ottica non ha senso di parlare di alimenti velenosi come si fa, per esempio, riferendosi alla farina bianca o al latte.

In questo senso, inoltre, si intuisce anche il perché non necessariamente tutti gli alimenti senza facciano bene: non tutti abbiamo la necessità di consumare cibi che siano senza lattosio, senza colesterolo, senza zucchero.

Molto spesso gli alimenti senza, non apportano vantaggi sostanziali rispetto agli altri, costano solo di più.

Destreggiarsi oggi, fra le notizie in campo alimentare è diventato davvero difficile, poiché sul web è possibile reperire tali e tante informazioni che in definitiva, portano a credere a quello che vogliamo credere.

Se pensiamo che un alimento fa male, in rete troveremo sicuramente notizie che avvalorano la nostra idea, se pensiamo che un alimento fa bene troveremo altre fonti che sostengono tale pensiero.

Le fake news, ovvero le notizie false che riguardino il campo alimentare o altri, si diffondono proprio per questo motivo: il mercato crea ambiti nei quali pilotare volutamente una massa di persone costruendo un ambiente nel quale si riconoscono, non basandosi però su un metodo scientifico.

La riflessione proposta in questo senso, proprio durante l’evento Fà la cosa giusta, nello stand Milano Ristorazione dal dottor Giorgio Donegani,Tecnologo Alimentare ed esperto di Nutrizione, costituisce un interessante quanto sensato punto di vista: «I social hanno dato la capacità di costruire una credibilità scientifica su cose che scientifiche non sono. Quando si fa un articolo di scienza, è necessario sottoporlo a numerosi e utili confronti con altri scienziati e solo allora può essere pubblicato. Bisogna recuperare un po’ di buonsenso, primo ingrediente del benessere. Esiste una scala del rischio nell’ambito alimentare: c’è il rischio percepito e il rischio reale. Nella scala del rischio percepito abbiamo paura soprattutto dei veleni, mentre nel rischio reale rientra il rischio igienico, secondo cui siamo immersi nei microbi (importantissimi per la nostra salute perché aiutano la nostra flora intestinale a star bene)».

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