Sanihelp.it – Nell’ambito dell’iniziativa IN CONTATTO promossa dalle 43 Associazioni del Gruppo La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere, è stata realizzata un’indagine conoscitiva sui tumori gastrointestinali attraverso la somministrazione di un questionario online postato sulla pagina Facebook del Gruppo.
Scopo dell’indagine è stato quello di conoscere le esperienze e i bisogni dei pazienti durante il percorso di cura e consentire al Gruppo, la cui missione è stare al fianco dei pazienti affetti da tumore, di portare all’attenzione dei decisori politici eventuali disagi, far emergere i bisogni non soddisfatti e trovare risposte adeguate a queste problematiche.
Al questionario ha risposto un campione composto da oltre 50 uomini e donne con diagnosi di tumore dell’apparato digerente.
Dall’analisi delle risposte fornite è emerso che dopo la diagnosi i pazienti denunciano carenza di informazione e conoscenza.
Difficoltà ad accedere ai test genetici e carenza di opzioni terapeutiche.
Quello che più manca ai pazienti è il supporto psicologico e, più in generale, mancanza di una presa in carico di alcuni aspetti della vita quotidiana come: la nutrizione; la gestione degli effetti collaterali; l’organizzazione dei controlli; il contatto con il medico curante.
La popolazi
one generale ha bisogno di essere sensibilizzata sull’importanza di aderire ai test di screening proposti al fine di riuscire nella diagnosi precoce dei tumori del tratto gastroenterico: Il 48% degli over 50 aderisce con regolarità agli screening regionali per la ricerca del sangue occulto nelle feci, il 10% lo fa in modo saltuario ma oltre il 42% non aderisce affatto.
Da quest’indagine è anche emerso che prima della diagnosi il 60% degli intervistati non aveva mai effettuato una visita dal gastroenterologo contro un 40% che invece si era sottoposto a una visita specialistica.
Riguardo al ruolo del medico di famiglia, nel 66% dei casi non ha mai prescritto una gastroscopia contro un 34% di prescrizioni dell’indagine.
Oltre 1 intervistato su 2 al momento della diagnosi presentava una malattia in stadio avanzato mentre il 48% in stadio iniziale e limitato. Il dato denota l’urgenza di sensibilizzare la popolazione su queste patologie, di incrementare gli screening e la prevenzione primaria.
L’esigenza che i pazienti avvertono maggiormente rispetto al percorso di cura riguarda: una maggiore informazione sulla malattia e sul percorso di cura (44%); necessità di supporto psicologico (40%); maggiore informazione e assistenza nutrizionale (32%), maggiore tutela dei diritti in ambito sociale e lavorativo (28%) e infine maggiori opportunità terapeutiche (28%).