Sanihelp.it – Dei 300mila italiani con diabete di tipo 1, sono 11mila circa gli under 16, un numero da moltiplicare per il numero dei genitori no-stop che si devono far carico della malattia, preoccupati soprattutto di quello che succederà fuori casa .
Non esiste un iter predefinito per affrontare l’inserimento a scuola o linee guida per gestire l’ansia dei genitori per il mancato controllo dei valori della glicemia o dell’insulina.
Esistono però dei validi supporti tecnologici che aiutano nella gestione del diabete fin dalla più tenera età, attraverso sistemi intelligenti creati per fornire precise informazioni e somministrazioni. Sono piccoli dispositivi che evitano le punture quotidiane di insulina e i controlli glicemici dal dito monitorando ogni 5 minuti i valori della glicemia e annunciano con anticipo quando è necessario intervenire sulla terapia.
Di tutto questo si è discusso recentemente durante il Convegno organizzato dalle Associazioni Italiane Giovani con Diabete (AGD) a Pescara.
Per una corretta gestione dei ragazzi in età scolare con diabete è importante la sinergia del personale medico con quello scolastico per poter offrire gli strumenti adeguati e formativi per gestire queste situazioni in modo appropriato.
«Se fino a 20 anni fa si tendeva a nascondere un problema cronico come il diabete, oggi si tende ad affrontarlo serenamente anche in classe. La conoscenza è lo strumento per evitare che si insinuino negli insegnanti la paura di sbagliare. Avere un bambino con diabete a scuola può essere difficile,– ha precisato a margine dell’evento Stefano TUMINI, Responsabile Servizio Regionale di Diabetologia Pediatrica, ASL2 Abruzzo – ma è possibile superare queste sfide attraverso la comunicazione, la pianificazione e l'addestramento del personale scolastico. È alto il livello di formazione che offriamo ai docenti, coerente alle capacità cognitive delle famiglie e mirato a soddisfare le crescenti esigenze di ogni etnia. Per garantire un percorso sicuro ed omogeneo, auspichiamo a interventi a livello ministeriali in questa direzione».
«L'andamento della glicemia di un bambino con diabete di tipo 1 è molto difficile da prevedere, ma grazie all'ultima tecnologia dei CGM (continuous glucose monitoring, cioè monitoraggio continuo della glicemia in tempo reale) è possibile avere un livello di predittività molto alto, preciso e sicuro. Il successo di una misurazione sempre disponibile corretta, impatta anche sulla salute qualità di vita del genitore – conclude TUMINI – sollevato dal timore di doversi precipitare a dover dare istruzioni o per intervenire direttamente quando non è necessario. Tutti i pazienti, compresi i più giovani, potranno anche prendere decisioni terapeutiche senza confrontare il dato con quello che ricavavano pungendosi il polpastrello. Un vantaggio anche nel rispetto della privacy richiesta soprattutto dagli adolescenti o pre-adolescenti. Sono loro a non volere il controllo dei genitori soprattutto fuori casa, ma è importante che dimostrino di saper governare la tecnologia, stringendo quello che io chiamo il »patto di responsabilità. Gli sforzi per una gestione combinata del diabete vanno in direzioni parallele tra i ragazzi, i genitori, i docenti e i medici».
Dall’evento sono emersi utili consigli rivolti soprattutto ai genitori dei bambiniragazzi con diabete.
Fatevi guidare dal pediatra diabetologo del centro di riferimento: diventerà un nuovo riferimento importante anche per la scuola.
Approcciate con fiducia il personale scolastico: sono molti gli sforzi che la scuola mette in campo per la formazione
Rasserenate gli insegnanti sulla gestione della malattia: conta molto la vostra esperienza di genitore e sapere come l’affrontate ogni giorno
Fatevi supportare dalle associazioni di volontariato: non sottovalutate l’aiuto di chi ci è già passato e condividete la vostra situazione.
Mostratevi sereni con le altre famiglie: spiegate come gestite questa patologia cronica e come è possibile ottenere una buona qualità di vita