Sanihelp.it – Uno studio condotto dai medici del Centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare e adolescenza (Cdaa) e del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Savona su un campione di 2013 studenti, ha rivelato che un adolescente su dieci potrebbe essere a rischio di sviluppare disturbi dell’alimentazione.
Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver esaminato i questionari di 2013 studenti della provincia di Savona.
Dalle risposte fornite emerge che 268 giovani su 2013 potrebbero essere a rischio, tra questi 211 sono femmine, 44 maschi e 13 non si riconoscono nell’identità binaria.
In base al lavoro dei medici l’età di esordio dei primi disturbi alimentari si è abbassata a 16 anni (ma ci sono anche casi a 14 se non a 12 anni).
Anoressia e bulimia sono i problemi più diffusi e colpiscono in prevalenza le femmine, ma ora toccano anche la popolazione maschile e sono sempre più spesso abbinati ad autolesionismo, depressione, difficoltà nel gestire le relazioni.
L’insieme di queste evidenze hanno spinto la Asl ad avviare un’importante campagna di prevenzione tra i giovani.
«L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi nella fascia di età che può essere maggiormente colpita – hanno spiegato il direttore del Centro per i disturbi alimentari Pier Fabrizio Cerro, lo psicologo Luca Pino e il direttore del Dipartimento Dipendenze Roberto Carozzino – Per questo sono in partenza tre azioni: andremo nelle scuole per dialogare con i ragazzi rispetto alla percezione del corpo, al rapporto con il cibo e la cosiddetta fame emotiva. Ci faremo aiutare proprio dai giovani e per questo verranno formati dei peer, affinché siano loro a intercettare eventuali situazioni tra i coetanei. Inoltre organizzeremo degli Open day sempre nelle scuole».