Sanihelp.it – Il Parlamento italiano il 16 febbraio del 2005 ha istituito la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse.
In occasione della giornata 2024 i pastai di Unione Italiana Food hanno ricordato a tutti semplici regole per dimezzare i consumi durante la preparazione della pasta (fino al -47%).
Se tutti gli italiani seguissero questi accorgimenti ogni volta che, in un anno, calano gli spaghetti, allora il risparmio aumenterebbe esponenzialmente: parliamo di almeno 350milioni di chilowattora, sufficienti a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga!
#1: TIENI IL COPERCHIO SULLA PENTOLA (QUANDO PORTI L'ACQUA AD EBOLLIZIONE)
La pentola va coperta per accelerare il bollore dell'acqua.
Quando si butta la pasta, il coperchio andrebbe sempre tolto, perché la pasta si cuoce scoperta, a meno che non la stiamo facendo in pentola a pressione o con cottura passiva.
Usando il coperchio si risparmia fino al 6% di energia ed emissioni di CO2 equivalente (CO2e). E ci si mette pure meno tempo.
#2: USA LA GIUSTA QUANTITÀ DI ACQUA (OGGI NE SERVE MENO DI QUELLA CHE PENSI)
La giusta quantità di acqua consente alla pasta di cuocere in modo omogeneo senza attaccarsi e con un perfetto grado di salatura. La regola della nonna è che per ogni etto di pasta serve un litro d'acqua. Oggi la qualità della pasta è più alta di 40 o 50 anni fa e rilascia meno amido in cottura e possiamo anche cuocere il nostro etto di pasta in 0,7 litri di acqua. Cuocere la pasta in meno acqua concentrerà l'amido e renderà più facile legare con il condimento. Usando meno acqua si tagliano del 13% i consumi di energia e le emissioni di CO2e. La pasta resta buona, e si risparmia pure il 30% di acqua.
#3: SPEGNI IL FUOCO PRIMA DEL TEMPO (LA COTTURA PASSIVA PUÒ FARE MIRACOLI)
Altro metodo green, che permette di risparmiare gas e energia. Con la cottura passiva la pasta cuoce a fuoco acceso solo per 2-4 minuti da quando l'acqua riprende il bollore. Poi si spegne il fornello e si copre la casseruola con il coperchio per limitare la dispersione del calore, lasciando la pasta in infusione nell'acqua per il restante tempo indicato sulla confezione. In questo modo l'acqua sarà stata assorbita. Un cambiamento troppo radicale? In realtà, la usavano anche le nonne per cuocere la pastina per la minestra. E oggi è consigliata per finire la cottura dei formati più grossi, come conchiglioni, fusilloni e paccheri per evitare che si rompano o perdano la forma. In questo caso, basta spegnere il fuoco qualche minuto prima del tempo di cottura consigliato e concludere la cottura a fuoco spento e pentola coperta.
Secondo una ricerca commissionata dai Pastai italiani a Perfect Food Consulting, marchio leader in Europa nel campo della consulenza per la sostenibilità nel settore agroalimentare, seguendo queste tre semplici regole, con un consumo medio di 23.5 kg pro-capite di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di CO2 e 69 litri di acqua.
E se lo facessimo tutti i risultati diventerebbero davvero importanti: risparmieremmo tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno (pari a un secolo e mezzo di calcio in notturna in Europa, coppe comprese), 4.100 m³ di acqua, sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2e, le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.