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Adolescenza, esposizione alla pubblicità e consumo calorico

Sanihelp.it – Che la pubblicità sia quella di un’istallazione stradale o quella trasmessa da una tv, o vista su un social network il potere che esercita non cambia.


A sostenerlo uno studio condotto presso l’Università di Liverpool e recentemente presentato al Congresso europeo sull’obesità, ECO 2025.

Nello studio in questione sono stati coinvolti 240 bambini di età compresa fra i  7 e i 15 anni che in maniera casuale sono stati divisi in due gruppi: quelli del gruppo 1 hanno guardato per 5 minuti pubblicità che potevano riguardare il junk food ovvero prodotti molto ricchi in grassi e zuccheri oppure richiamare alla mente solo il marchio di tali prodotti.

Quelli del gruppo 2 sempre per 5 minuti hanno visto pubblicità di prodotti non alimentari: le pubblicità sono state portate all'attenzione dei partecipanti attraverso 4 diverse modalità: Tv, social media, cartellone pubblicitario o podcast.

Dopo la visione tutti i ragazzi sono stati invitati a mangiare a pranzo in modo che i ricercatori potessero correlare il cibo mangiato con lo status socio economico e l’indice di massa corporea (IMC) dei partecipanti allo studio.

I ragazzini del gruppo 1 sono quelli che hanno consumato più calorie quando avevano accesso al cibo e tale introito non è stato modulato nè dallo status socio economico, nè dal tipo di media che ha trasmesso l’informazione pubblicitaria.

Il maggior consumo calorico, in media di 130 kcal,  si è registrato sia guardando pubblicità fatte con protagonisti i cibi ultraprocessati sia quelle che richiamavano alla mente solo il brand dei prodotti junk food.


Si è visto, infine, che tanto maggiore era l’indice di massa corporea dei ragazzi coinvolti maggiore è stato l'intake calorico, in media superiore di 17 kcal rispetto agli altri,  suggerendo che i bambini con IMC più elevato sono quelli che mangiano ancora di più in risposta all’esposizione alla pubblicità. Appare urgente dunque, rivedere il marketing che sottende alla vendita dei prodotti alimentari soprattutto quando quella pubblicità è vista dai ragazzi molto giovani.

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