Trattamento dell’ipertensione essenziale.
Ogni compressa di Losartan Teva contiene rispettivamente 50 mg o 100 mg di losartan potassico.
Eccipienti:
Ogni compressa da 50 mg contiene 9 mg di lattosio monoidrato.
Ogni compressa da 100 mg contiene 18 mg di lattosio monoidrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Nucleo:
lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais pregelatinizzato, magnesio stearato.
Rivestimento:
alcool polivinilico, titanio diossido (E 171), macrogol, talco.
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Insufficienza epatica grave.
Le compresse di losartan devono essere deglutite con un bicchiere d’acqua.
Il losartan può essere assunto con o senza cibo.
Ipertensione
La dose abituale iniziale e di mantenimento è di 50 mg una volta al giorno. L’effetto anti-ipertensivo massimo si ottiene dopo 3-6 settimane dall’inizio del trattamento. Alcuni pazienti traggono maggior beneficio aumentando la dose a 2 x 50 mg di losartan al giorno (al mattino e alla sera) oppure 100 mg di losartan una volta al giorno (al mattino).
Uso in pazienti con deplezione del volume intravascolare
Per i pochissimi pazienti affetti da deplezione del volume intravascolare (es. quelli trattati con dosi elevate di diuretico), si consiglia una dose iniziale di 25 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.4).
Uso nei pazienti con insufficienza renale o in dialisi
Non è necessario alcun aggiustamento né della dose iniziale nei pazienti con insufficienza renale né in quelli dializzati.
Uso in pazienti con insufficienza epatica
Si consiglia una dose inferiore per i pazienti con anamnesi di insufficienza epatica. Non c’è esperienza sull’uso terapeutico in pazienti con insufficienza epatica grave. Pertanto, losartan non è indicato per i pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Uso negli anziani
Anche se è opportuno considerare una dose iniziale di 25 mg nei pazienti di età superiore ai 75 anni, normalmente non occorre alcun aggiustamento della dose.
Uso nei bambini e negli adolescenti (<18 anni)
Non c’è esperienza nei bambini e negli adolescenti. Quindi losartan non deve essere somministrato ai bambini o agli adolescenti.
Angioedema
Occorre controllare attentamente i pazienti con anamnesi di angioedema (gonfiore del viso, labbra, gola e/o lingua) (vedere paragrafo 4.8).
Deplezione del volume intravascolare
Si può verificare ipotensione sintomatica, soprattutto dopo la prima dose e dopo un aumento della dose,in pazienti con deplezione di volume e/o di sodio in seguito a terapia diuretica intensiva, dieta iposodica, diarrea o vomito. Tali condizioni vanno corrette prima di somministrare il losartan, oppure si consiglia di iniziare la terapia con una dose iniziale ridotta (vedere paragrafo 4.2).
Squilibri elettrolitici
Gli squilibri elettrolitici sono comuni in pazienti con insufficienza renale, con o senza diabete, e devono essere presi in considerazione. In uno studio clinico condotto su pazienti affetti da diabete di tipo 2 con nefropatia, l’incidenza dell’iperkalemia è risultata superiore nel gruppo trattato con losartan rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 4.8 ‘Ipertensione e diabete di tipo 2 con nefropatia – Esami diagnostici’ e ‘Esperienze post-vendita - Esami diagnostici’).
Occorre quindi controllare attentamente le concentrazioni plasmatiche di potassio e creatinina, soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca e con concentrazioni plasmatiche di creatinina comprese tra 1,2 mg/dl e 2,5 mg/dl.
Insufficienza epatica
Sulla base dei dati farmacocinetici, che dimostrano un aumento significativo delle concentrazioni plasmatiche di losartan nei pazienti cirrotici, deve essere presa in considerazione una dose ridotta nei pazienti con anamnesi di insufficienza epatica. Non esistono esperienze terapeutiche con losartan nei pazienti con insufficienza epatica grave. Il losartan, quindi, non deve essere somministrato in pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Insufficienza renale
Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono state riportate alterazioni della funzione renale compresa l’insufficienza renale (in particolare nei pazienti la cui funzione renale dipende dal sistema renina-angiotensina-aldosterone, come quelli con insufficienza cardiaca grave o disfunzione renale preesistente).
Come per altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono stati riportati aumenti di urea ematica e creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria in un rene solitario; tali alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia.
Il losartan deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria in un rene solitario.
Trapianto renale
Non esistono esperienze in pazienti con recente trapianto di rene.
Iperaldosteronismo primario
Generalmente i pazienti con aldosteronismo primario non rispondono ai farmaci antiipertensivi che inibiscono il sistema renina-angiotensina. L’uso di losartan quindi non è raccomandato.
Cardiopatia coronarica e malattia cerebrovascolare
Come con qualsiasi agente antiipertensivo, una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa nei pazienti con malattia cardiovascolare e cerebrovascolare ischemica può provocare un infarto miocardico o ictus.
Insufficienza cardiaca
In pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale, così come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina, esiste il rischio di ipotensione arteriosa grave e compromissione renale (spesso acuta).
Non esistono esperienze sufficienti con il losartan in pazienti con insufficienza cardiaca e insufficienza renale grave, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) come pure nei pazienti con insufficienza cardiaca e aritmie cardiache sintomatiche pericolose per la vita.
Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Come con altri vasodilatatori, si deve prestare particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitrale, oppure da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Razza (Pazienti di pelle nera)
Non esistono evidenze secondo cui losartan sia in grado di ridurre il rischio di ictus nei pazienti neri ipertesi con ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra (vedere paragrafo 5.1).
Intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio
Le compresse di Losartan Teva contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, intolleranza al galattosio, galattosemia, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Altre avvertenze e precauzioni
Come gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, il losartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nell’abbassare la pressione arteriosa nella popolazione di razza nera rispetto a quella di razza non nera, forse a causa di una più alta prevalenza di stati a basso livello di renina nella popolazione ipertesa nera.
Gravidanza
La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Altri agenti antiipertensivi possono aumentare gli effetti ipotensivi del losartan.
Il losartan viene metabolizzato prevalentemente dal citocromo P450 (CYP) 2C9 nel metabolita attivo carbossiacido. In uno studio clinico è stato osservato che il fluconazolo (inibitore del CYP2C9) diminuisce l’esposizione al metabolita attivo di circa il 50%. È stato visto che il trattamento concomitante di losartan con rifampicina (induttore degli enzimi metabolizzatori) ha dato luogo ad una riduzione del 40% della concentrazione plasmatica del metabolita attivo. La rilevanza clinica di questo effetto è sconosciuta. Non è stata rilevata alcuna differenza nell’esposizione con trattamento concomitante con fluvastatina (debole inibitore del CYP2C9).
Come per altri farmaci che bloccano l’angiotensina II o i suoi effetti, l’uso concomitante di altri farmaci che provocano ritenzione di potassio (ad es. diuretici risparmiatori di potassio: amiloride, triamterene, spironolattone) o che possono aumentare i livelli di potassio (ad es. eparina), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono portare ad aumenti del potassio sierico. La co-somministrazione non è consigliabile.
Farmaci antinfiammatori non steroidei: quando gli antagonisti dell’angiotensina II vengono somministrati simultaneamente con farmaci antinfiammatori non steroidei (ad es. inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (> 3 g/giorno) e FANS non selettivi può verificarsi un’attenuazione dell’effetto antiipertensivo.
Nei pazienti con disfuzione renale preesistente, la somministrazione concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei (come indometacina), compresi gli inibitori selettivi della COX-2, può provocare un peggioramento della funzionalità renale. Tali alterazioni della funzionalità renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia.
Sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e casi di tossicità durante la somministrazione concomitante del litio con ACE inibitori. Sono stati riportati casi molto rari anche con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II. La co-somministrazione di litio e losartan deve essere effettuata con cautela. Se tale associazione risulta indispensabile, si raccomanda di controllare il livello sierico del litio durante l’uso concomitante.
La frequenza degli eventi avversi elencati di seguito viene definita usando la convenzione seguente:
Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Negli studi clinici controllati sull’ipertensione essenziale, in pazienti ipertesi affetti da ipertrofia ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca cronica nonché ipertensione e diabete mellito di tipo 2 con patologia renale, l’evento avverso più comune sono state le vertigini.
Ipertensione
Negli studi controllati sull’ipertensione essenziale con losartan sono stati riportati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri, vertigine
Non comuni: sonnolenza, cefalea, disturbi del sonno
Patologie cardiache
Non comuni: palpitazioni, angina pectoris
Patologie vascolari
Non comuni: ipotensione sintomatica (soprattutto in pazienti con deplezione del volume intravascolare, ad es. pazienti con grave insufficienza cardiaca o trattati con diuretici a dosi elevate), effetti ortostatici correlati con la dose, eruzione cutanea
Patologie gastrointestinali
Non comuni: dolori addominali, forte stitichezza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuni: astenia, affaticamento, edema
Pazienti ipertesi con ipertrofia ventricolare sinistra
In uno studio clinico controllato condotto su pazienti ipertesi con ipertrofia ventricolare sinistra, sono stati riportati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comuni: vertigini
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: astenia/ affaticamento
Insufficienza cardiaca cronica
In uno studio clinico controllato in pazienti con insufficienza cardiaca, sono stati riportati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema nervoso
Non comuni: capogiri, cefalea
Rari: parestesia
Patologie cardiache
Rari: sincope, fibrillazione atriale, accidente cerebrovascolare
Patologie vascolari
Non comuni: ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea
Patologie gastrointestinali
Non comuni: diarrea, nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: orticaria, prurito, eruzione cutanea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuni: astenia/ affaticamento
Ipertensione e diabete di tipo 2 con nefropatia
In uno studio clinico controllato condotto su pazienti diabetici di tipo 2 con proteinuria (studio RENAAL, vedere paragrafo 5.1) gli eventi avversi più comuni correlati al medicinale, riportati per losartan, sono stati i seguenti:
Patologie del sistema nervoso
Comuni: capogiri
Patologie vascolari
Comuni: ipotensione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: astenia/affaticamento
Esami diagnostici
Comuni: ipoglicemia, iperkalemia
I seguenti eventi avversi si sono verificati più spesso nei pazienti che hanno assunto losartan rispetto a quelli che hanno assunto placebo
Patologie del sistema emolinfopoietico
Frequenza non nota: anemia
Patologie cardiache
Frequenza non nota: sincope, palpitazioni
Patologie vascolari
Frequenza non nota: ipotensione ortostatica
Patologie gastrointestinali
Frequenza non nota: diarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Frequenza non nota: dolore dorsale
Patologie renali e urinarie
Frequenza non nota: infezioni alle vie urinarie
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Frequenza non nota: sintomi simil-influenzali
Esperienze post-marketing
Nell’esperienza post-marketing sono stati riportati i seguenti eventi avversi:
Patologie del sistema emolinfopoietico
Frequenza non nota: anemia
Molto rari: trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Rari: ipersensibilità= reazioni anafilattiche, angioedema con gonfiore della laringe e della glottide che provocano ostruzione delle vie aeree e/o rigonfiamento della faccia, delle labbra, della faringe e/o della lingua; in alcuni di questi pazienti l’angioedema si era già verificato in passato con la somministrazione di altri medicinali, compresi gli ACE-inibitori; vasculite, inclusa la porpora di Henoch-Schonlein.
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota: emicrania
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Frequenza non nota: tosse
Patologie gastrointestinali
Frequenza non nota: diarrea, vomito, disgeusia
Patologie epatobiliari
Rari: epatite
Non noti: anomalie della funzione epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non noti: orticaria, prurito, eruzione cutanea, eritrodermia
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non noti: mialgia, artralgia
Patologie renali e urinarie
Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, nei pazienti a rischio sono state riportate alterazioni della funzionalità renale, compresa insufficienza renale; queste alterazioni della funzionalità renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.4).
Esami diagnostici
Negli studi clinici controllati, raramente alterazioni importanti dei parametri standard di laboratorio sono state associate con la somministrazione di losartan. Aumenti dell’ ALT si sono verificati raramente e si sono normalmente risolti con l’interruzione della terapia. Negli studi clinici sull’ipertensione è stata riscontrata iperkalemia (potassio sierico >5,5 mmol/l) nell’1,5% dei pazienti. In uno studio clinico condotto in pazienti diabetici di tipo 2 con nefropatia, il 9,9% dei pazienti trattati con losartan rispetto al 3,4% dei pazienti trattati con placebo ha sviluppato iperkalemia >5,5 mEq/l (vedere paragrafo 4.4, ‘Squilibri elettrolitici’).
In uno studio clinico controllato condotto su pazienti con insufficienza cardiaca, sono stati riportati aumenti dell’urea ematica, della creatinina sierica e del potassio sierico.
Gravidanza
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di losartan potassico durante l’allattamento, Losartan Teva non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.