• In pazienti immunocompetenti:
– trattamento delle infezioni da herpes Zoster in pazienti con più di 50 anni: valaciclovir riduce la durata delle infezioni gravi e di conseguenza la proporzione dei pazienti con dolore zoster–associato.
– Il valaciclovir è indicato per il trattamento delle infezioni da herpes simplex genitale primario e recidivante.
– Valaciclovir è indicato per la prevenzione delle infezioni da herpes simplex genitale recidivante in pazienti che hanno manifestato almeno 6 episodi in un anno.
• Il valaciclovir è indicato per la profilassi delle infezioni e della malattia da Citomegalovirus (CMV), in particolare a seguito di trapianti renali, tranne che nel caso dei trapianti di polmone.
Ogni compressa rivestita con film contiene 250 mg, 500 mg o 1000 mg di valaciclovir (quale valaciclovir cloridrato monoidrato)
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Nucleo della compressa
Cellulosa microcristallina
Povidone
magnesio stearato
Rivestimento della compressa
Opadry White Y–5–7068:
Ipromellosa
Idrossipropilcellulosa
Titanio diossido (E171)
Macrogol 400
Ipromellosa
Ipersensibilità al valaciclovir, aciclovir o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Via di somministrazione
Uso orale.
La compressa deve essere ingerita con una quantità sufficiente di liquido (ad es. un bicchiere d’acqua). La compressa può essere assunta con o senza cibo.
Adulti
Infezioni da herpes zoster
Prevenzione del dolore zoster–associato:
• 1000 mg di valaciclovir 3 volte al giorno per 7 giorni.
La terapia va iniziata prima possibile dopo l’insorgenza dell’infezione, entro 72 ore dalla comparsa delle lesioni cutanee.
Infezioni da herpes simplex
Trattamento delle infezioni da herpes simplex a localizzazione genitale in pazienti immunocompetenti:
• 500 mg due volte al giorno per 10 giorni per l’episodio iniziale.
• 1000 mg/die in dose singola o in due dosi separate per 5 giorni per il trattamento delle recidive.
Il trattamento deve essere iniziato appena possibile nel corso dell’infezione, preferibilmente ai primi sintomi o alla comparsa delle lesioni.
Soppressione delle recidive da Herpes simplex genitale:
• 500 mg /die in dose singola o in due dosi separate
(i migliori risultati sono stati ottenuti suddividendo la dose giornaliera in due somministrazioni, vale a dire somministrando 250 mg due volte al giorno, quando la somministrazione di una dose singola da 500 mg non è risultata efficace oppure in caso di recidive frequenti o molto sintomatiche).
Per questa indicazione bisogna riconsiderare la necessità del trattamento ogni 6–12 mesi.
Adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di età
Infezioni da Cytomegalovirus
Profilassi delle infezioni e delle malattie causate da cytomegalovirus (CMV):
• 2000 mg di valaciclovir 4 volte al giorno
Il trattamento deve essere iniziato appena possibile dopo il trapianto.
Il dosaggio di valaciclovir deve essere adattato a seconda della clearance della creatinina (vedi seconda tabella sotto riportata).
La durata del trattamento è in genere di 90 giorni, ma con possibile estensione nei pazienti ad alto rischio.
Pazienti anziani
Non sono richieste modificazioni della posologia tranne nei casi di significativa compromissione della funzione renale (vedi "Compromissione renale" sotto riportata). Deve essere mantenuta una adeguata idratazione.
Compromissione renale
Prevenzione del dolore associato a zoster, soppressione e trattamento delle infezioni da herpes simplex a localizzazione genitale:
Il dosaggio deve essere adattato in base alle seguenti raccomandazioni:
Clearance della creatinina ml/min | Herpes Zoster | Herpes simplex | ||
Trattamento | Profilassi | |||
Pazienti immuno–competenti | Pazienti immuno–depressi | |||
>50 ml/min | 1000 mg 3 volte al giorno (dose normale) | 500 mg due volte al giorno (dose normale) | 500 mg una volta al giorno (dose normale) | 500 mg due volte al giorno (dose normale) |
>30–50 ml/min | 1000 mg due volte al giorno | 500 mg due volte al giorno (dose normale) | 500 mg una volta al giorno (dose normale) | 500 mg due volte al giorno (dose normale) |
10–30 ml/min | 1000 mg una volta al giorno | 500 mg una volta al giorno | 250 mg una volta al giorno | 500 mg una volta al giorno |
<10 ml/min | 500 mg | 500 mg una volta al giorno | 250 mg una volta al giorno | 500 mg una volta al giorno |
Nei pazienti sottoposti ad emodialisi deve essere utilizzato lo stesso dosaggio raccomandato per i pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min Nei giorni di dialisi la dose deve essere somministrata dopo la seduta dialitica.
Profilassi delle infezioni e delle malattie causate da cytomegalovirus (CMV)
La posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina, che deve essere monitorata frequentemente, soprattutto nei periodi in cui la funzionalità renale cambia rapidamente, ad esempio immediatamente dopo trapianto totale o parziale d’organo.
Clearance della creatinina (ml/min) | Dosaggio |
50 – < 75 | 1500 mg 4 volte al giorno |
25 – < 50 | 1500 mg 3 volte al giorno |
10 – < 25 | 1500 mg due volte al giorno. |
< 10 | 1500 mg una volta al giorno. |
Nei pazienti emodializzati la dose deve essere somministrata dopo la seduta dialitica.
Compromissione epatica
Non sono richieste modificazioni della posologia nei pazienti con cirrosi lieve o moderata (con funzioni di sintesi epatica mantenute).
Dati di farmacocinetica indicano che nei pazienti con cirrosi in stadio avanzato (funzioni di sintesi epatica compromesse e segni di shunt porto–sistemico) non sono necessarie modifiche della posologia. Tuttavia l’esperienza clinica è limitata.
Per i dosaggi superiori raccomandati nella profilassi delle infezioni e malattie da Citomegalovirus (CMV), vedere paragrafo 4.4.
Bambini di età inferiore ai 12 anni
Non si raccomanda l’impiego di valaciclovir nei bambini con meno di 12 anni non essendo disponibili sufficienti dati di sicurezza ed efficacia.
Stato di idratazione:
ci si deve assicurare che i pazienti a rischio di disidratazione, in particolare gli anziani, assumano una adeguata quantità di liquidi.
Uso in caso di insufficienza renale e negli anziani
La posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina (vedi paragrafo 4.2). Gli anziani ed i soggetti con anamnesi di compromissione renale sono inoltre a rischio per quanto riguarda la possibilità di sviluppare disturbi neurologici (vedi paragrafo 4.8). Alla comparsa di disturbi neurologici il trattamento deve essere interrotto. In caso di ripresa del trattamento è necessario ridurre la posologia.
Compromissione epatica o trapianto di fegato
Non ci sono dati disponibili circa l’uso di alte dosi (8 g/die) in pazienti con malattia epatica.
Deve pertanto essere adottata una adeguata cautela nel somministrare alte dosi di valaciclovir a questi pazienti.
Uso in caso di herpes genitale
La terapia con valaciclovir riduce il rischio di trasmissione dell’herpes genitale. Essa non cura l’herpes genitale o non elimina completamente il rischio di trasmissione. In aggiunta alla terapia con valaciclovir si raccomanda ai pazienti di praticare sesso sicuro (in particolare l’uso dei preservativi).
L’associazione di valaciclovir e farmaci nefrotossici, in particolare gli immunosoppressori come ciclosporina, tacrolimus, micofenolato mofetil, deve essere ben considerata, soprattutto nei casi in cui la funzione renale è compromessa, ed essere regolarmente monitorata. Ciò si applica anche agli aminoglicosidi, agli organoplatini, ai mezzi di contrasto iodati, al metotressato, alla pentamidina, al foscarnet.
L’aciclovir viene escreto immodificato principalmente nelle urine attraverso la secrezione tubulare renale attiva. Qualsiasi farmaco somministrato contemporaneamente che interferisca con questo meccanismo di eliminazione (ad es. cimetidina, probenecid o micofenolato mofetil) può far aumentare le concentrazioni plasmatiche dell’aciclovir a seguito di somministrazione di valaciclovir. In pazienti che assumono alte dosi di valaciclovir (8 g/die) per la profilassi da Citomegalovirus deve essere usata cautela nell’uso contemporaneo di questo tipo di farmaci.
Dopo somministrazione di 1 g di valaciclovir non sono tuttavia necessari aggiustamenti della posologia dato l’ampio indice terapeutico dell’aciclovir. In corso di trattamento con alte dosi di valaciclovir può essere preso in considerazione l’impiego di prodotti alternativi che non interagiscano con altre sostanze escrete principalmente per via renale per il trattamento di un’eccessiva produzione di acidi gastrici e nella terapia per l’abbassamento dei livelli di urato.
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in funzione della classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA e delle classi di frequenza.
Le classi di frequenza usate sono le seguenti:
Molto comune (≥1/10)
Comune (da ≥1 / 100 a < 1/10),
Non comune (da ≥1 / 1000 a < 1/100),
Raro (da ≥1/ 10.000 a < 1/1000),
Molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sangue e del sistema linfatico
Molto rari: trombocitopenia, leucopenia/neutropenia (riportati per lo più in pazienti immuno–compromessi).
Disturbi del sistema immunitario
Molto rari: anafilassi.
Disturbi psichiatrici
Rari: confusione, allucinazioni, alterazione dello stato di coscienza.
Molto rari: agitazione, sintomi psicotici.
Patologie del sistema nervoso
Comuni: cefalea
Rari: capogiri, sonnolenza, diminuzione dello stato di coscienza.
Molto rari: tremori, atassia, disartria, convulsioni, encefalopatia, coma.
Questi eventi in genere si rilevano in pazienti con compromissione renale trattati con dosi superiori a quelle raccomandate oppure in pazienti con altri fattori predisponenti (soprattutto gli anziani, vedi paragrafo 4.4). Questi disturbi neurologici sono comuni nei pazienti sottoposti a trapianto che ricevono alte dosi di valaciclovir (8 g/die) per la profilassi delle infezioni e delle malattie causate da CMV.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: dispnea.
Patologie gastrointestinali
Comuni: nausea
Rari: malessere addominale, vomito, diarrea.
Patologie epatobiliari
Molto rari: aumenti reversibili dei livelli di bilirubina e degli enzimi epatici in siero.
Occasionalmente questi sintomi vengono segnalati come epatite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: rash inclusa fotosensibilità.
Rari: prurito
Molto rari: orticaria, angioedema.
Patologie renali e urinarie
Rari: compromissione renale
Molto rari: aumento dell’urea ematica e della creatinina, insufficienza renale acuta, talvolta associata a precipitazione di cristalli nel lume tubulare, soprattutto negli anziani o nei pazienti con compromissione della funzione renale a cui vengono somministrate dosi superiori a quelle raccomandate.
In pazienti gravemente immunocompromessi, particolarmente quelli con malattia da HIV in stadio avanzato, in trattamento con dosi elevate (8 g al giorno) di valaciclovir per periodi prolungati nel corso degli studi clinici, vi sono state segnalazioni di insufficienza renale, anemia emolitica microangiopatica e trombocitopenia (talvolta associate). Questi risultati sono stati osservati in pazienti non trattati con valaciclovir in presenza delle stesse condizioni di base o concomitanti.
Gravidanza
I dati relativi ad un grande numero di gravidanze esposte non indicano effetti avversi dell’aciclovir, il metabolita attivo del valaciclovir, sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Ciononostante solo gli studi epidemiologici sono in grado di convalidare la mancanza di nocività del farmaco sulla gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva in una singola specie e dopo somministrazione di alte dosi di prodotto (vedere paragrafo 5.3).
Il valaciclovir non deve essere impiegato durante la gravidanza a meno che il suo utilizzo non sia espressamente necessario.
Non sono disponibili dati che giustifichino l’impiego a lungo termine del valaciclovir in donne incinte con herpes recidivante, in particolare nell’ultimo periodo della gravidanza.
Allattamento
L’aciclovir, il principale metabolita del valaciclovir, viene escreto nel latte materno (vedi paragrafo 5.2)
Se, a causa di una grave infezione, è necessario che la madre si sottoponga ad un trattamento sistemico, l’allattamento deve essere sospeso a causa del rischio di infezione. Si utilizzi in alternativa un trattamento locale in modo da poter continuare ad allattare al seno.
Conservare ad una temperatura inferiore ai 30°C.