VPRIV è indicato per la terapia enzimatica sostitutiva (TES) a lungo termine in pazienti affetti da malattia di Gaucher di tipo 1.
Un flaconcino contiene 400 Unità* di velaglucerasi alfa.
Dopo la ricostituzione, un ml di soluzione contiene 100 Unità di velaglucerasi alfa.
*Un’unità di enzima è definita come la quantità di enzima necessaria a convertire 1 micromole di p-nitrofenil β-D-glucopiranoside in p-nitrofenolo in un minuto alla temperatura di 37°C.
Velaglucerasi alfa è prodotto in una linea cellulare di fibroblasti umani HT-1080 mediante tecnologia del DNA ricombinante.
Eccipienti:
Un flaconcino contiene 12,15 mg di sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Saccarosio
Sodio citrato diidrato (E331)
Acido citrico monoidrato (E330)
Polisorbato 20
Grave reazione allergica al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Il trattamento con VPRIV deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nella gestione dei pazienti affetti da malattia di Gaucher. Si può prendere in considerazione la somministrazione a domicilio sotto la supervisione di un professionista sanitario solo per i pazienti che hanno ricevuto almeno tre infusioni e le hanno tollerate bene.
Posologia
La dose raccomandata è 60 Unità/Unità/kg da somministrare a settimane alterne.
Al raggiungimento e al mantenimento degli obiettivi terapeutici è possibile effettuare aggiustamenti posologici su base individuale. Gli studi clinici hanno valutato dosaggi compresi tra 15 e 60 Unità/kg a settimane alterne. Dosi superiori a 60 Unità/kg non sono state valutate.
Popolazioni particolari
Terapia enzimatica sostitutiva corrente
I pazienti attualmente trattati con terapia enzimatica sostitutiva a base di imiglucerasi per la malattia di Gaucher di tipo 1 possono passare a VPRIV, alla stessa dose e frequenza di assunzione.
Compromissione della funzionalità renale o epatica
Alla luce delle conoscenze attuali sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica di velaglucerasi alfa, non si raccomandano aggiustamenti della dose in pazienti che presentano compromissioni renali o epatiche. Vedere paragrafo 5.2.
Pazienti anziani (≥65 anni)
Quattro pazienti su 94 (5%) trattati con velaglucerasi alfa nel corso di studi clinici avevano un’età pari o superiore a 65 anni. I dati limitati non indicano la necessità di un aggiustamento della dose in questo gruppo d’età.
Popolazione pediatrica
Venti pazienti su 94 (21%) trattati con velaglucerasi alfa nel corso di studi clinici erano in età pediatrica e adolescenziale (età: da 4 a ≤17 anni). I profili di sicurezza ed efficacia della popolazione pediatrica ed adulta sono risultati simili. Vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni.
Modo di somministrazione
Solo per somministrazione in infusione endovenosa (EV).
Somministrare come infusione EV nell’arco di 60 minuti.
Somministrare con un filtro da 0,22 mcm.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione di VPRIV, vedere paragrafo 6.6 e la fine del foglio illustrativo.
Ipersensibilità
Reazioni da ipersensibilità sono state osservate in pazienti partecipanti a studi clinici. Come per qualsiasi prodotto medicinale proteico per uso endovenoso, è possibile che si verifichino reazioni da ipersensibilità. Pertanto, durante la somministrazione di velaglucerasi alfa deve essere prontamente disponibile un adeguato supporto medico. Qualora si verifichi una reazione grave si devono seguire gli attuali standard medici per il trattamento di emergenza.
Il trattamento deve essere somministrato con cautela a pazienti che abbiano manifestato sintomi di ipersensibilità ad altra terapia enzimatica sostitutiva.
Reazioni da infusione
Le reazioni da infusione sono le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza nei pazienti partecipanti agli studi clinici. Nella maggior parte dei casi erano di intensità lieve. I sintomi più comuni delle reazioni da infusione includevano cefalea, vertigini, ipotensione, ipertensione, nausea, affaticamento/astenia e piressia/aumento della temperatura corporea. Nei pazienti naïve al trattamento la maggior parte delle reazioni da infusione si è verificata nei primi 6 mesi di terapia.
La gestione delle reazioni da infusione deve tenere conto della gravità della reazione e prevede una riduzione della velocità di infusione, il trattamento con medicinali quali antistaminici, antipiretici e/o corticosteroidi e/o l’interruzione e la successiva ripresa del trattamento allungando il tempo di infusione.
Il pretrattamento con antistaminici e/o corticosteroidi potrebbe prevenire successive reazioni nei casi in cui si sia reso necessario un trattamento sintomatico. Nel corso degli studi clinici, prima dell’infusione di velaglucerasi alfa i pazienti non hanno ricevuto alcun pretrattamento di routine.
Immunogenicità
Gli anticorpi possono avere un ruolo nelle reazioni correlate al trattamento osservate in associazione a velaglucerasi alfa. Per valutare ulteriormente questa relazione, in caso di gravi reazioni da infusione e assenza o riduzione dell’effetto del medicinale, occorre sottoporre i pazienti a esami per verificare la presenza di anticorpi e comunicare i risultati di tali esami all’azienda farmaceutica.
Negli studi clinici, 1 paziente su 94 (1%) ha sviluppato anticorpi della classe IgG a velaglucerasi alfa. In quest’unico caso, un dosaggio in vitro ha determinato che si trattava di anticorpi neutralizzanti. Il paziente non ha manifestato reazioni da infusione. Nessun paziente ha sviluppato anticorpi IgE a velaglucerasi alfa.
Sodio
Questo medicinale contiene 12,15 mg di sodio per flaconcino. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Non sono stati effettuati studi di interazione.
I dati riportati di seguito sono relativi a 94 pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1 trattati con velaglucerasi alfa a dosi comprese tra 15 e 60 Unità/kg a settimane alterne nell’ambito di 5 studi clinici. Cinquantaquattro (54) pazienti non avevano mai assunto una TES e 40 pazienti sono passati dal trattamento con imiglucerasi a VPRIV. Al primo trattamento con VPRIV i pazienti, 46 maschi e 48 femmine, avevano un’età compresa tra 4 e 71 anni.
Le reazioni avverse più gravi osservate nei pazienti partecipanti agli studi clinici erano reazioni da ipersensibilità.
Le reazioni avverse più comuni erano reazioni da infusione. I sintomi delle reazioni da infusione osservati con maggiore frequenza includevano cefalea, vertigini, ipotensione, ipertensione, nausea, affaticamento/astenia e piressia/aumento della temperatura corporea (vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni). L’unica reazione avversa che ha comportato la sospensione del trattamento era una reazione da infusione.
Le reazioni avverse manifestate dai pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1 sono elencate nella tabella 1. Le informazioni sono presentate per classe sistemico-organica e frequenza, secondo la convenzione MedDRA. La frequenza è definita come molto comune (≥1/10) e comune (da ≥1/100 a <1/10). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: reazioni avverse di VPRIV osservate in pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1
Classe sistemico-organica | Reazione avversa | ||
Molto comune | Comune | ||
Disturbi del sistema immunitario | reazioni da ipersensibilità | ||
Patologie del sistema nervoso | cefalea, vertigini | ||
Patologie cardiache | tachicardia | ||
Patologie vascolari | ipertensione, ipotensione, rossore diffuso al viso | ||
Patologie gastrointestinale | dolore addominale/dolore nella regione addominale superiore, nausea | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | rash/orticaria | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo | dolore osseo, artralgia, mal di schiena | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | reazione da infusione, astenia/affaticamento, piressia/aumento della temperatura corporea | ||
Esami diagnostici | prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata, positività agli anticorpi neutralizzanti |
Popolazione pediatrica
Il profilo di sicurezza di VPRIV emerso dagli studi clinici su pazienti pediatrici e adolescenti di età compresa tra 4 e ≤17 anni è risultato simile a quello osservato negli adulti.
Donne in età fertile
Le pazienti con malattia di Gaucher che sviluppano una gravidanza possono attraversare un periodo di aumentata attività della malattia durante la gravidanza e il puerperio. Per ogni gravidanza è necessaria una valutazione dei rischi e dei benefici. Per impostare una terapia individualizzata occorre monitorare attentamente la gravidanza e le manifestazioni cliniche della malattia di Gaucher.
Gravidanza
I dati relativi all’uso di velaglucerasi alfa in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. VPRIV deve essere prescritto con cautela a donne in stato di gravidanza.
Allattamento
Non sono disponibili dati di studi nelle donne che allattano. Non è noto se la velaglucerasi alfa sia escreta nel latte materno. Poiché molti principi attivi sono escreti nel latte materno, deve essere prescritto con cautela a donne in stato di allattamento.
Fertilità
Gli studi sugli animali non hanno evidenziato effetti negativi sulla fertilità.
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e/o diluito, vedere paragrafo 6.3.