Donepezil è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado da lieve a moderato.
5 mg
Ogni film orodispersibile contiene 5 mg di donepezil cloridrato
Eccipienti: ogni film orodispersibile contiene 0,48 mg di sucralosio
Questo medicinale contiene una piccola quantità di etanolo (alcool), meno di 100 mg per dose
10 mg
Ogni film orodispersibile contiene 10 mg di donepezil cloridrato
Eccipienti: ogni film orodispersibile contiene 0,96 mg di sucralosio
Questo medicinale contiene una piccola quantità di etanolo (alcool), meno di 100 mg per dose
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Glicerolo
Ipromellosa
Levomentolo
Maltodestrina
Cellulosa microcristallina
Aroma menta piperita
Sucralosio
Titanio diossido (E 171)
Etanolo
Ipersensibilità nota al donepezil cloridrato, ai derivati della piperidina o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Adulti/Anziani
Il trattamento deve iniziare al dosaggio di 5 mg/die (in mono-somministrazione giornaliera). Il film orodispersibile deve essere assunto per via orale alla sera, appena prima di coricarsi. Deve essere posto sulla lingua dove si dissolve rapidamente, in modo da essere facilmente ingerito con o senza acqua, in base alle preferenze del paziente. Vedere sotto “Istruzioni sull’utilizzo dei film orodispersibili”. Il dosaggio di 5 mg/die deve essere mantenuto per almeno un mese, allo scopo di poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e di consentire il raggiungimento delle concentrazioni allo steady state di donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento di un mese al dosaggio di 5 mg/die, la dose può essere aumentata a 10 mg/die (in mono-somministrazione giornaliera). La massima dose giornaliera raccomandata è di 10 mg. Dosaggi superiori a 10 mg/die non sono stati ancora studiati nel corso di studi clinici.
Il trattamento deve essere avviato e supervisionato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformità alle linee guida accettate (per esempio DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil può essere avviata solo se è disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l’assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento può proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente; pertanto il beneficio clinico di donepezil deve essere rivalutato periodicamente. Quando l’effetto terapeutico non è più evidente deve essere presa in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento. La risposta individuale al trattamento con donepezil non può essere prevista.
Quando la somministrazione del farmaco viene sospesa, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil.
Compromissione renale ed epatica
Il medesimo schema posologico può essere applicato ai pazienti con compromissione renale, perché la clearance di donepezil cloridrato non viene modificata da questa patologia.
Poiché nei pazienti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato può verificarsi una maggiore esposizione al farmaco (vedere paragrafo 5.2), l’adeguamento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilità individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.
Bambini e adolescenti
La somministrazione di Donepezil a bambini e adolescenti non è raccomandata al di sotto dei 18 anni di età.
Istruzioni sull’utilizzo dei film orodispersibili
Importante: non toccare il film orodispersibile con le mani bagnate.
a) Prendere la bustina, individuare la freccia su uno dei lati corti e tenerla con questo lato rivolto verso l’alto. In quel punto la bustina non è sigillata.
b) Separare delicatamente le due pellicole della bustina in corrispondenza della freccia. Ora afferrare i due lembi tra il pollice e l’indice di ciascuna mano.
c) Allontanare con attenzione tra loro i due lembi della bustina tirandoli in direzioni opposte fino a quando non sono separati. Ora il film orodispersibile, che sarà rimasto su uno dei due lembi separati della bustina, è visibile.
d) Con le dita asciutte estrarre il film orodispersibile dalla bustina e metterlo in bocca, direttamente sulla lingua. Esso si dissolverà rapidamente, per poter essere facilmente deglutito. Se si desidera, si può usare dell’acqua.
L’uso di donepezil nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (per esempio deterioramento della funzione cognitiva correlato all’età) non è stato valutato.
Anestesia
Donepezil, un inibitore della colinesterasi, può determinare nei pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina.
Disturbi cardiovascolari
A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (per esempio bradicardia). L’effetto potenziale di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “malattia del nodo del seno” o altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come il blocco seno-atriale o atrio-ventricolare. Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione l’eventualità di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate.
Disturbi gastrointestinali
I pazienti che sono maggiormente a rischio per lo sviluppo di ulcera, per esempio quelli con un’anamnesi di ulcera o quelli in terapia concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinici condotti con donepezil non hanno evidenziato, rispetto al placebo, un aumento di incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale.
Disturbi genito-urinari
I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso urinario; tuttavia ciò non è stato osservato nel corso degli studi clinici condotti con donepezil
Disturbi neurologici
Convulsioni: si ritiene che i farmaci colinomimetici possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer.
I farmaci colinomimetici possono potenzialmente peggiorare o indurre sintomi extrapiramidali.
Disturbi polmonari
A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con una storia di asma o di pneumopatia ostruttiva.
La somministrazione concomitante di donepezil con altri inibitori della acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata.
Compromissione epatica grave
Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.
Mortalità negli studi clinici sulla demenza vascolare
Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di 6 mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio il tasso di mortalità è stato pari a 2/198 (1,0%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo placebo. Nel secondo studio il tasso di mortalità è stato pari a 4/208 (1,9%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel gruppo placebo. Nel terzo studio il tasso di mortalità è stato pari a 11/648 (1,7%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) nel gruppo placebo. Analizzando i risultati dei tre studi VaD combinati, il tasso di mortalità nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) è stato numericamente più alto rispetto al gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non è statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati o con donepezil cloridrato o con placebo sembrano dovuti a diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare di base. Un’analisi di tutti gli eventi vascolari fatali e non fatali non ha mostrato alcuna differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e il gruppo placebo.
Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (totale n=6888), il tasso di mortalità nei gruppi placebo è risultato numericamente superiore a quello dei gruppi donepezil cloridrato.
Sucralosio
Donepezil Sandoz GmbH contiene sucralosio, un derivato del sucrosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo prodotto medicinale.
Nell’uomo né donepezil cloridrato né i suoi metaboliti inibiscono il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina.
Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’isoenzima 3A4 del citocromo P450, e in misura minore il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che ketoconazolo e chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto questi e altri inibitori del CYP3A4, come itraconazolo ed eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil.
In uno studio condotto su volontari sani, ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%.
Gli induttori enzimatici come rifampicina, fenitoina, carbamazepina e alcool possono ridurre i livelli di donepezil. Poiché non si conosce l’entità dell’effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni deve essere effettuata con attenzione.
Donepezil cloridrato può interferire con i farmaci dotati di attività anticolinergica. È inoltre possibile un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come succinilcolina, altri agenti bloccanti neuromuscolari o agonisti colinergici o agenti beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.
Gli effetti indesiderati più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito, cefalea e insonnia.
Le reazioni avverse segnalate in più di un singolo caso sono elencate di seguito, divise per classe organico-sistemica e frequenza.
Le frequenze vengono definite come segue:
• molto comune (≥1/10),
• comune (da ≥1/100 a <1/10),
• non comune (da ≥1/1000 a <1/100)
• rara (da ≥1/10.000 a <1/1000)
• molto rara (<1/10.000),
• non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)
Classe organico-sistemica | Molto comune | Comune | Non comune | Rara |
Infezioni ed infestazioni | Raffreddore comune. | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia. | |||
Disturbi psichiatrici | Allucinazioni**. Agitazione**. Comportamento. aggressivo**. | |||
Patologie del sistema nervoso | Sincope*. Capogiri. Insonnia. | Convulsioni*. | Sintomi extrapiramidali | |
Patologie cardiache | Bradicardia. | Blocco seno-atriale. Blocco atrio-ventricolare | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea. Nausea. | Vomito. Disturbi addominali. | Emorragia gastrointestinale. Ulcere gastriche e duodenali. | |
Patologie epatobiliari | Disfunzione epatica, compresa epatite*** | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash. Prurito. | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo | Crampi muscolari. | |||
Patologie renali e urinarie | Incontinenza urinaria. | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Cefalea. | Affaticamento. Dolore. | ||
Esami diagnostici | Minimi incrementi nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi muscolare | |||
Traumatismo e avvelenamento | Incidenti. |
* In caso di sincope o convulsioni, deve essere presa in considerazione la possibilità di insorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).
** I casi di allucinazioni, agitazione e comportamento aggressivo si sono risolti con la riduzione della dose o con la sospensione del trattamento.
*** In caso di disfunzione epatica di causa sconosciuta, deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con donepezil.
Fertilità
Non sono stati osservati effetti sulla fertilità negli studi condotti sugli animali (vedere paragrafo 5.3), tuttavia non sono disponibili dati sufficienti per quanto riguarda gli effetti sulla fertilità nell’uomo.
Gravidanza
Non sono disponibili dati sufficienti sull’uso di donepezil in gravidanza. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicità peri- e post-natale (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale per l’uomo. Donepezil non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia strettamente necessario.
Allattamento
Donepezil viene escreto nel latte dei ratti femmina. Non è noto se donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non sono stati condotti studi clinici sulle donne che allattano al seno. Pertanto le donne in trattamento con donepezil devono evitare l’allattamento al seno.
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.