Sanihelp.it – Durante le feste, si sa, è praticamente impossibile non lasciarsi andare ma, mentre per chi si nutre in modo sano ed equilibrato e si muove durante tutto l’anno gli sgarri natalizi non provocano grossi danni, a pagare le conseguenze di pranzi e cene all’insegna dell’abbondanza di grassi e calorie, sono tutti coloro che conducono abitualmente uno stile di vita sregolato.
Secondo la Coldiretti gli italiani hanno accumulato in questo periodo in media ben 2 chili a testa, dovuti al consumo (a livello nazionale) di cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi e poi ancora frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e per finire dolci. «Ad aggravare la situazione è il fatto che – sottolinea la Coldiretti – l'abbuffata per le festività è stata anche accompagnata spesso dalla sospensione delle attività sportive e da una maggiore sedentarietà con lunghe soste a tavola con parenti e amici, che hanno ridotto il movimento fisico e favorito l'accumulo di peso».
Per smaltire dolci e brindisi adottare un regime alimentare corretto rappresenta di sicuro il primo passo: inutile saltare i pasti, meglio suddividere l’introito di cibo giornaliero in 5/6 appuntamenti seguendo la regola del poco ma spesso per attivare il metabolismo ed aiutare l’organismo a bruciare di più.
«Il segreto per cancellare gli effetti delle abbuffate natalizie è una dieta bilanciata», consiglia il professor Enrico Arcelli, dietologo e medico dello sport. «Per la prima colazione va bene uno yogurt bianco magro, due fette di bresaola o una fetta di prosciutto crudo, un kiwi e un caffè senza zucchero. A pranzo e a cena una porzione molto abbondante di insalata, una porzione di pesce alla piastra o una fetta di petto di pollo o, una mela o dei mandarini. Anche fuori pasto bere acqua, anche frizzante. Un aiuto importante arriva anche dall'assunzione di omega-3 quotidiani» prosegue il medico.
Oltre alla corretta alimentazione c'è poi l'attività fisica che deve essere praticata con costanza fino a diventare stile di vita: «Muoversi sì, ma non solo una tantum per mettere a posto la coscienza» sottolinea Arcelli «perché l'attività fisica di solito non è in grado di far consumare in una sola volta le calorie in più che si sono assunte in un pasto. Chi lo sostiene, non conosce il problema. Recuperare, quindi, significa cambiare stile di vita, ed inserire il movimento come abitudine».