Sanihelp.it – Kapalabhati, termine che significa splendore del cranio, è una tecnica di respirazione che mira a purificare, o a far brillare, il cranio, in quanto gli organi all’interno di esso (cervello, cervelletto, ecc.) vengono positivamente influenzati da questa respirazione. È una tecnica molto antica e si può riassumere come una respirazione eseguita inspirando naturalmente l’aria in modo passivo, forzando invece l’espirazione mediante contrazione dei muscoli addominali.
L’abbigliamento deve essere comodo e traspirante ed è meglio essere a stomaco vuoto.
Ora, qualche secondo per concentrarsi sull’aria che entra ed esce dai polmoni e si è pronti per iniziare.
Si può stare seduti diritti con le gambe incrociate, oppure nella posizione del loto, cosiddetta perchè la postura di mani e piedi ricorda i petali di un fiore di loto, con le gambe incrociate, le ginocchia appoggiate al pavimento, i piedi rivolti verso l’alto con i talloni rivolti verso l’ombelico.
Inspirare lentamente e con dolcezza, poi espirare di colpo, contraendo i muscoli addominali e alzando il diaframma in modo da espellere tutta l’aria.
Inspirare di nuovo perchè i polmoni si riempiano d’aria, poi espirare rapidamente.
Continuare per circa 20 volte, con calma e ritmicamente, poi inspirare ed espirare nello stesso modo, trattenendo però il respiro il più a lungo possibile tra l’inspirazione e l’espirazione e ripetere, di nuovo, per 20 volte.
L’espirazione deve essere breve e attiva, mentre l’inspirazione deve essere più lunga.
Questa tecnica andrebbe evitata se si soffre di problemi cardiaci, polmonari o di circolazione.