Cause
Nel caso dell’iperparatiroidismo primitivo le cause sono: adenoma delle paratiroidi, iperplasia delle paratiroidi (nell’ambito di una adenomatosi endocrina multipla, detta MEN), produzione ectopica di PTH (in caso di tumori endocrinosecernenti extraparatiroidei, soprattutto microcitoma polmonare). Per quanto riguarda invece la patologia secondaria, si può ricondurre a: insufficienza renale cronica, pseudoipoparatiroidismo, malassorbimento, ipomagnesiemia grave, assunzione di farmaci (lassativi, barbiturici, difenilidantoina), dieta povera di calcio, perdita renale eccessiva di calcio ecc.
Terapia consigliata
La malattia viene diagnosticata sull’analisi dei dati clinici e di laboratorio (ipercalcemia con aumentata secrezione di PTH, ipomagnesiemia, ipofosforemia), suffragati da esame ecografico del collo, TAC, scintigrafia e angiografia selettiva. Nelle forme primitive, si ricorre al trattamento sintomatico dell’ipercalcemia, così come nell’iperparatiroidismo secondario, nel qual caso la cura va integrata con quella dell'insufficienza renale.
In entrambi i casi, ove possibile, la terapia è chirurgica: asportazione delle paratiroidi. Nei pazienti al di sotto dei 50 anni, all'intervento può essere associato il trapianto di una paratiroide normale nell'avambraccio. Nei pazienti over 50 e in assenza di sintomi, è indicato un atteggiamento conservativo, fino a quando la perdita di osso non appare progressiva.