Sanihelp.it – Il problema è molto comune, eppure al solo sentirne il termine, i genitori hanno un brivido. Perché tener testa a questi piccoli ma fastidiosi parassiti richiede un notevole dispendio di tempo nonché di denaro. La buona notizia? Non esistono i cosiddetti superpidocchi che resistono a qualunque trattamento. La cattiva? Serve impegno perché per evitare che il problema persiste e si diffonda. Questi i consigli della dottoressa Claudia Casulli, dermatologa presso l’Ospedale Santa Maria di Bari.
Non esiste nessuna sostanza che possa prevenire i pidocchi. Ma ci sono buone regole da adottare che possono aiutare ad arginare il contagio come quella di insegnare ai bambini a non scambiarsi cappelli, pettini, spazzole e mollettine. La prevenzione più efficace? Controllare in maniera serrata e accurata i piccoli, utilizzando il pettine a denti stretti, con regolarità, anche nei momenti in cui non è in atto un’infestazione, e ogni due, tre giorni nelle tre settimane successive al trattamento.
Le terapie topiche per distruggere i pidocchi sono presidi medici autorizzati dal Ministero della Salute in diverse formulazioni, dagli shampoo ai gel, dalle polveri agli spray fino alle mousse. Nella loro composizione possono essere presenti l’estratto di piretro ricavato dai fiori di alcune specie di crisantemi, i piretroidi di sintesi (permetrina) oppure il malathion, tutte sostanze che, sia pur con meccanismi di azione diversi, portano alla morte del parassita.
Generalmente tutti i prodotti anti-pidocchi sono ben tollerati anche se a volte possono indurre dermatiti da contatto. Si possono usare con tranquillità nei bambini sopra i due anni facendo sempre attenzione al momento dell’impiego alla reazione del cuoio capelluto. In alternativa ci sono prodotti naturali a base di oli essenziali di timo, lavanda, origano, anice e noce di cocco dalla specifica attività antimicrobica e insetticida che porta a soffocare il pidocchio. Contro i parassiti funziona anche l’olio di Neem mentre non hanno efficacia rimedi popolari come aceto e maionese.
Qualunque sia il prodotto che si sceglie bisogna usarlo con attenzione perché l’infestazione venga debellata. Fondamentale leggere le indicazioni riportate sulla confezione rispettando in modo particolare il tempo di azione: se si toglie il trattamento prima del tempo la sua efficacia è nulla. Bisogna tener presente che è sempre necessaria una seconda applicazione a distanza di sette-dieci giorni dalla prima e si può anche arrivare a una terza per uccidere tutti i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento.
Attenzione poi che i prodotti antiparassitari uccidono solo i pidocchi, non le uova: per questo dopo il trattamento è sempre necessario usare un pettinino a denti stretti per staccare le lendini. Per essere ancora più sicuri di eliminarle si può procedere con il wet combing che consiste nel cospargere i capelli con un balsamo o una maschera e pettinarli, ciocca per ciocca, dalla radice alle punte, sempre con un pettinino fitto.