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Bimbi e sport: i consigli per chi soffre di asma

Asma per il 5-10% dei bambini

Sanihelp.it – Quando l'asma, che colpisce tra il 5 e il 10% dei bambini, è tenuta sotto controllo, lo sport è benefico per la salute e può essere praticato anche a livello agonistico (previa valutazione funzionale e certificazione del medico dello sport). Una percentuale di atleti asmatici compresa tra il 4.2 e il 7.7 % ha infatti partecipato alle diverse edizioni dei giochi olimpici e dal 5.4 al 15.6 % hanno vinto una medaglia.


L’attività fisica migliora l’efficienza cardiorespiratoria e previene l’insorgenza di sovrappeso o obesità: il vero rischio è rappresentato dalla sedentarietà, avvertono gli specialistici della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica. Spiega la professoressa Marzia Duse, Direttore del Servizio di Immunologia e Allergologia Pediatrica dell’Università Sapienza di Roma: «Sovrappeso e obesità registrano percentuali importanti tra i bambini asmatici: possono aggravare la sintomatologia dell’asma e predisporre all’insorgenza di malattie dell’età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa». 

Una revisione della letteratura scientifica che ha comparato 75 studi condotti tra il 2000 e il 2014 ha dimostrato che, sebbene non sia stata chiarita la correlazione tra asma e obesità, l’attività fisica incide su questa correlazione. Ciononostante, le paure dei genitori su possibili effetti secondari dell’asma ostacolano l’attività sportiva. A conclusioni simili giunge uno studio italiano effettuato presso il Dipartimento di Pediatria dell’Università di Roma Sapienza. 

«I genitori tendono a considerare allergia e asma come una barriera allo svolgimento di una regolare attività fisica – afferma Giancarlo Tancredi, tra gli autori dello studio e responsabile del Servizio di Medicina dello Sport Dipartimento di Pediatria – Sapienza Università di Roma – Solo il 21 % dei bambini asmatici esegue una visita specialistica allo scopo di conseguire il certificato di idoneità sportiva agonistica. La percentuale di soggetti sovrappeso e obesi è del 32.5 % nei bambini asmatici rispetto al 21.1 % dei controlli.

I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport: sono sconsigliati solo gli sport estremi in cui il piccolo può essere soccorso con difficoltà (parapendio, deltaplano), le immersioni subacquee in profondità e le attività svolte in ambienti fortemente inquinati – aggiunge Tancredi – Ma l’asma deve essere tenuta sotto controllo: oltre ad assicurare l’aderenza alla terapia, è bene che gli istruttori siano informati sulle condizioni di salute del bambino, sulle norme utili a evitare la crisi asmatica e, in caso di insorgenza, sulle azioni da adottare».  

I consigli: è sempre opportuna una fase di riscaldamento precedente l’attività fisica ed è preferibile la respirazione attraverso il naso, perché riduce il contatto con gli allergeni. L’attività sportiva va praticata in ambienti poco inquinati e con bassi livelli di concentrazione allergenica (acari, pollini). Evitare le fasce orarie più calde, anche per la presenza di ozono. Evitare discipline sportive che si svolgono in situazioni ambientali sfavorevoli (come l’esposizione ad aria fredda e secca). 

Da sfatare, infine, alcuni luoghi comuni, come quello secondo cui lo sport può far venire l’asma da sforzo: sintomi come tosse, sibili, affanno, senso di costrizione al torace sono indice di uno scarso controllo dell’asma. Per questi motivi lo sport si può svolgere solo dopo aver prescritto una corretta terapia.


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