Sanihelp.it – È necessario porre attenzione all’esposizione al sole dei bambini, perché circa il 70% dell’esposizione di tutta la vita si concentra entro i 17 anni. «Nella prima infanzia, la pelle è più sottile e quindi più delicata. Il sistema immunitario è immaturo, inoltre la minore produzione di melanina fa sì che la fotoprotezione naturale sia insufficiente», spiega la dottoressa Daniela Dallari, specialista in pediatria preventiva, neonatologia e patologia neonatale.
Dal momento che il sistema di pigmentazione dei bambini non è maturo fino alla pubertà, una scottatura grave in questi anni raddoppia i rischi di una neoplasia cutanea da adulti. Le ricerche hanno invece dimostrato che alcune accortezze e l’uso regolare di una crema solare con un adeguato fattore di protezione già da bambini possono ridurre fino all’80% il numero di alcuni tumori della pelle.
Secondo lo studio condotto nel corso della terza edizione del progetto Myskincheck, c’è sensibilità per quanto riguarda la crema solare, utilizzata dal 94% dei genitori. Il 62% sceglie un solare specifico per bambini anziché usare lo stesso acquistato per sé.
«Bisogna ricordarsi che il sole non è solo fonte di rischi ma, se esposti correttamente, anche di benefici – sottolinea l'esperta – È fonte di calore, ha influenza antidepressiva sull’umore e permette la produzione di vitamina D, essenziale per combattere il rachitismo e durante la dentizione».
«Alcuni genitori, però, temono che le creme solari possano essere tossiche o fare male ai bambini. Premesso che i bimbi piccoli (sotto i 3 anni) non dovrebbero proprio essere esposti, per i più grandini è fondamentale usare i cosmetici solari, scegliendo tra quelli indicati per i bambini, testati e sotto controllo pediatrico», continua la dottoressa.
Anche l'applicazione è fondamentale. A questo proposito i Laboratori Vichy hanno validato e testato su bambini e mamme un nuovo metodo, basato su tre step: doso, applico e spalmo.
Per ogni zona, i numeri di tocchi di crema o di vaporizzazioni spray è stabilita al fine di ottenere la dose sufficiente di prodotto per assicurare un buon livello di protezione:
-Viso e collo: 1/2 cucchiaino da caffè, cioè 8 tocchi di crema o 8 vaporizzazioni spray.
-Braccia :mezzo cucchiaino, 8 tocchi per le 2 braccia.
-Dorso: un cucchiaino, 16 tocchi
-Gambe: un cucchiaino, 16 tocchi davanti e 16 dietro, per le 2 gambe
-Schiena: un cucchiaino, 16 tocchi.
Anche se è l’adulto ad applicare la crema al suo bambino, il metodo fornisce indicazioni per incoraggiare la partecipazione del piccolo. Per esempio, per memorizzarli e realizzarli giocando, i gesti sono spiegati da nomi di animali.
La tecnica dalmata consiste nell’applicare tocchi di prodotto simili alle macchie dei dalmata. Il gioco consiste nel nominare le parti del corpo che si sono trasformate e contare con il bambino le macchie disegnate.
La tecnica guscio di lumaca invece consiste nell’effettuare ampi movimenti circolari per distribuire la crema. Il bambino può partecipare spalmando le macchie, seguendo il disegno di una lumaca. Tocco finale: terminare con una carezza, dall’alto verso il basso. Il gesto deve essere leggero perché la crema non deve penetrare, in modo che i filtri restino sulla superficie della pelle.
Attenzione alle zone sensibili! Per chi sta spesso accovacciato (come i campioni dei castelli di sabbia!) queste sono: schiena bassa, nuca, spalle e braccia. Le zone sensibili degli appassionati del pallone sulle onde, invece (cioè postura in piedi), sono: naso e guance, spalle, nuca e schiena, pianta dei piedi e delle mani, parte posteriore delle ginocchia.