Sanihelp.it – Utilizzare il contesto di gioco per osservare l’andamento dello sviluppo psicomotorio dei bambini. E introdurre nelle scuole italiane un modello oggettivo di valutazione che consenta di individuare fin dai primi mesi di vita eventuali ritardi o campanelli d’allarme anche per l’autismo.
Sono gli obiettivi del progetto di prevenzione primaria rivolto a bambini degli asili nidi e delle scuole materne che prenderà il via a livello nazionale grazie all’accordo sottoscritto da Villa Santa Maria, Centro di Tavernerio (Como) specializzato nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e patologie neuropsichiatriche, e dall’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).
Il progetto, che sarà operativo negli istituti delle comunità ebraiche di Firenze, Torino, Trieste e Roma, dove gli esperti di Villa Santa Maria saranno impegnati per un periodo di osservazione di 6 mesi, è frutto della collaborazione pluriennale con l’Ospedale Hadassah di Gerusalemme, l’Università Ebraica di Gerusalemme e il Centro di diagnosi e riabilitazione pediatrica dell’Ospedale di Beer Sheva (Israele).
Per la valutazione dei bambini verranno utilizzati strumenti di misurazione dello sviluppo psicomotorio elaborati ad hoc, la cui applicazione sarà contestuale a quella di test standardizzati già in uso.
Attraverso un percorso suddiviso in tre fasi, quella di formazione degli educatori scolastici, quella di osservazione dei bambini e quella dei laboratori ludico-motori, sarà possibile osservare e valutare in termini oggettivi i bambini fin dai primi mesi di vita e individuare eventuali campanelli di allarme rispetto a ritardi dello sviluppo.
In un’epoca nella quale i disturbi dello sviluppo sono in forte e costante aumento, tanto che quasi il 10% dei bambini è interessato da problemi che possono andare dal ritardo di lettura alle sindromi dello spettro autistico, sono sempre più numerosi i genitori che si interrogano sul fatto che il loro bambino stia avendo o meno uno sviluppo normale.
Questo programma introduce in ambiente scolastico uno screening sistematico, che consente di cogliere nella condotta globale, nella gestualità, nei caratteri della motricità, nella comunicazione nel gioco e nell’efficacia delle risposte a determinati stimoli i segnali di allarme che possono preludere a patologie dello sviluppo infantile.
I risultati dello screening verranno raccolti ed elaborati per essere illustrati nel corso di un convegno nazionale promosso dall’UCEI che si svolgerà nell’autunno 2016.