Sanihelp.it – Declino delle vocazioni scientifiche da una parte, e crescente influenza della tecnologia sulla vita quotidiana dall'altra: quali sono gli atteggiamenti e le opinioni dei giovani nei confronti di scienza e tecnologia?
L'istituto di ricerca Observa Science in Society ha promosso un’indagine su 3.500 studenti al secondo anno di 100 scuole superiori italiane. L'84% è interessato a cosa sappiamo e a come possiamo curare il cancro, l'80% a conoscere e proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, il 75% a come prestare il primo soccorso, il 72% ai possibili significati dei sogni.
Sette su dieci manifestano interesse per cosa sappiamo sull’Hiv/Aids e come tenerlo sotto controllo, sulla sessualità e la riproduzione, sulle invenzioni e le scoperte che hanno cambiato il mondo e sui fenomeni che gli scienziati non riescono ancora a spiegare.
I maschi risultano principalmente attratti dall’esplorazione dello spazio, dalla conoscenza scientifico-tecnologica e dall’ambiente. Le femmine più orientate verso la salute, la cura del corpo e la ricerca del senso della vita.
Gli adolescenti giudicano positivamente il tempo dedicato alle scienze a scuola: lo studio delle scienze è considerato rilevante anche per la vita quotidiana e per una futura occupazione.
Il 57% pensa che tutti dovrebbero studiare materie scientifiche a scuola e un'uguale quota afferma che le lezioni delle materie scientifiche abbiano fatto aumentare la loro curiosità. Più di uno su due ritiene che quello che impara durante le lezioni di scienze gli sarà utile nella vita quotidiana e che la preparazione scientifica acquisita a scuola lo potrà favorire nella carriera lavorativa.
Sugli orientamenti lavorativi futuri, posti di fronte a una serie di alternative, quella a prevalere in generale riguarda il gestire un'attività commerciale (45% F, 55% M), seguita dal curare e valorizzare persone e/o animali (74% F, 26% M).
L’interesse per la ricerca si colloca al terzo posto, con una preferenza maggiore tra le femmine (58%) rispetto ai maschi (42%). Emergono le differenti aspettative tra maschi e femmine; se al quarto posto tra le preferenze in media si colloca il lavorare nello sport, l'opzione è indicata per il 32% dalle ragazze e per il 68% dai ragazzi.
Idem per le successive scelte: inventare/costruire e sistemare cose, lottare per i diritti delle persone e per l'ambiente, usare i propri talenti artistici. Passando al voler diventare uno scienziato/a in senso stretto, solo il 14% manifesta l'intenzione, mentre una quota maggiore, il 35%, vorrebbe lavorare in ambito tecnologico. Il dato è ricollegabile alla scarsa intenzione di iscriversi a un corso di laurea scientifico: meno di uno studente su 5 la manifesta.
Se da una parte l'89% dei giovani pensa che la scienza e la tecnologia troveranno le cure per le malattie e l'80% che grazie a scienza e tecnologia ci saranno grandi opportunità per le generazioni future, dall'altra il 57% valuta che queste cambino troppo velocemente il nostro stile di vita.
Esse sono ritenute responsabili da quasi un adolescente su due, il 46%, della maggior parte dei problemi ambientali; solo il 35% pensa che aiuteranno a eliminare la povertà e la fame nel mondo e meno di uno su 5 che aiuteranno i poveri.
Appena il 17% afferma che dovremmo sempre fidarci di quello che dicono gli scienziati, che sono ritenuti neutrali e obiettivi solamente dal 25% degli adolescenti e in grado, secondo il 27%, di arrivare sempre alla risposta corretta, applicando il metodo scientifico.