Sanihelp.it – Un malessere che si protrae nel tempo è il motivo principale che spinge una persona a recarsi dall'omeopata. Prima di ricorrere a questa strada, il 77.2% dei malati si è avvalso di terapie convenzionali, mentre il 22.8% di trattamenti non convenzionali. Dopo 6 mesi dalla prima visita da un medico omeopata, il 58% dichiara che raccomanderebbe l’omeopatia.
Sono alcuni dati che emergono da uno studio pubblicato dalla rivista Homeopathy a ottobre 2014 e promosso da un gruppo di organizzazioni di consumatori di 7 Paesi tra cui l'Italia. Sono stati coinvolti alcuni medici esperti in omeopatia, che hanno raccolto 1.595 questionari sottoposti ai pazienti alla loro prima visita.
Al termine di questo periodo, è stato osservato un miglioramento significativo in tutti i gruppi analizzati, con risultati rilevanti in caso di allergie, stress e ansia, e traumi muscolari. Inoltre, a 6 mesi dall’inizio del trattamento, la soddisfazione del malato si attesta tra 6.1 e 7.5 (in una scala da 1 a 10).
Lo studio evidenzia l’insoddisfazione per il 61.8% del campione nei confronti dei risultati ottenuti con il trattamento convenzionale e il possibile sviluppo di effetti collaterali per il 20.1% con tali trattamenti. Per il 13.9% la terapia convenzionale era troppo aggressiva, mentre per il 13.2% gli effetti collaterali erano troppo marcati: tutte motivazioni che hanno portato a interrompere la cura.