Sanihelp.it – Nelle donne il rischio di essere colpite da ictus è più alto che negli uomini. L'ictus nel sesso femminile uccide il doppio del tumore mammario e si calcola che 1 donna su 5 avrà un ictus nell'arco della sua vita. Il 61% delle morti legate a questa patologia si riferisce alle donne.
Anche i fattori di rischio sono più frequenti nelle donne o sono specifici del sesso femminile. Ipertensione, diabete, fibrillazione atriale, emicrania con aura visiva, depressione sono più frequenti nelle donne. Gravidanza, preeclampsia, impiego di contraccettivi, terapia ormonale sostitutiva postmenopausale, diabete gestazionale sono fattori di rischio cerebrovascolare specifici per il sesso femminile.
Il danno prodotto da una sigaretta in una donna equivale a quello prodotto da 5 sigarette nell'uomo e il diabete aumenta il rischio di malattie vascolari da 3 a 5 volte nella donna. Alcuni sottotipi di ictus come l'emorragia subaracnoidea e la trombosi venosa cerebrale sono molto più comuni nelle donne. Infine in caso di malattie gravi in famiglia il peso dell'assistenza ricade prevalentemente sulle donne, con ripercussioni sulla loro salute mentale e incremento di depressione, che aumenta il rischio di ictus.
Nel mondo l'ictus cerebrale (ischemico ed emorragico) è responsabile di 5,7 milioni di morti all'anno ed è al secondo posto come causa di morte dopo l'infarto cardiaco. È anche la causa più importante di invalidità e può colpire chiunque indipendentemente da età, sesso, razza e nazione. In Italia è la prima causa di morte tra le patologie vascolari acute.
Gli ictus subclinici (silenti) sono 5 volte più frequenti di quelli sintomatici e possono influire sul pensiero, l’umore e la personalità delle persone colpite. Età, diete non salutari, fumo, inattività fisica causano una crescente epidemia di ipertensione, ipercolesterolemia, obesità, diabete, ictus, infarto cardiaco, demenza vascolare.
L’ictus in Italia è la terza causa di morte, la seconda di demenza e la prima di disabilità. L’incidenza varia da 200 a 250 casi per 100.000 abitanti all’anno e cresce con l’età, superando i 1000 casi per 100.000 abitanti all’anno oltre i 65 anni.
L’incidenza in Italia risulta nettamente più alta di quella media europea, che si attesta a meno di 100 casi per 100.000 abitanti all’anno. La mortalità si attesta sui 100 casi per 100.000 abitanti all’anno.
Molto si può fare per prevenire e trattare l’ictus e riabilitare coloro che ne soffrono le gravi conseguenze. Il trattamento organizzato in Stroke Unit migliora i risultati in termini di mortalità e disabilità. Indispensabile la creazione di team multidisciplinari.