Sanihelp.it – Sempre più spesso, già a 30-40 anni si deve fare i conti con patologie che costringono a curarsi per tutta la vita. La colpa, spiegano i medici internisti riuniti per il 114° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), è soprattutto della crisi economica, che non consente agli italiani uno stile di vita adeguato e li espone a una probabilità due volte e mezzo più alta di sviluppare malattie croniche come diabete, ipertensione, bronchiti, che vanno ad aggiungersi a quelle autoimmuni, come le sindromi metaboliche, le patologie reumatologiche, epatologiche e intestinali.
Succede a 12 milioni di connazionali: la maggioranza ha più di 55 anni e il problema aumenta fra gli over 75. In 7 su 10, poco meno di 4,5 milioni, hanno almeno due patologie. Ma la vera emergenza riguarda i giovani: fra 25 e 44 anni, ben 1,9 milioni hanno due o più malattie croniche, fra 45 e 55 anni sono oltre 3 milioni, con un incremento di circa il 10% rispetto a 5 anni fa.
Le multi-morbilità negli under 55 sono in crescita e possono comportare un carico di effetti collaterali: nella fascia d'età fra i 25 e i 55 anni, gli italiani assumono già, in media, 4-5 farmaci a testa e uno su 5 è esposto al rischio di terapie inappropriate, a causa delle cure multiple.
La crisi economica compromette la possibilità di compiere scelte di salute: per molti è diventato difficile, oltre che acquistare cibi sani o permettersi un abbonamento in palestra, perfino prendere l'auto per andare a correre al parco o fare analisi di routine. Lo stress che ne deriva è una minaccia per il sistema immunitario, che si indebolisce e facilitando perciò la comparsa di malattie autoimmuni, come celiachia o malattia di Crohn, che spesso si accompagnano a malattie autoimmuni oculari, reumatologiche endocrine e pneumologiche.
Per individuare i percorsi di terapia più idonei è necessario rivolgersi agli oltre 11.000 medici internisti: si prendono cura della persona nella sua globalità e sono capaci di giungere a una diagnosi, grazie alla padronanza di conoscenze che spaziano in quasi tutte le discipline mediche. Nel nostro Paese, gestiscono oltre 39.000 posti letto e più di 1.200.000 ricoveri l'anno ma, soprattutto, sanno identificare le patologie dominanti e prescrivere i trattamenti più adeguati, tenendo conto delle caratteristiche del singolo caso.