Sanihelp.it – La disfagia è un disagio nel deglutire o una disfunzione deglutitoria rilevabile direttamente o indirettamente per le sue conseguenze. Può avere cause di diversa natura, quali la malattia di Alzheimer, di Parkinson, ictus e invecchiamento.
Ogni anno, secondo l'Agency for Health Care Policy and Research, ci sono 300 – 600 mila nuovi casi provocati da malattie neurologiche. In particolare, nell'ictus la disfagia è presente in una percentuale compresa fra il 23% e il 50% dei casi, complicando il percorso della malattia. Le più comuni e gravi complicanze sono: disidratazione, malnutrizione e polmonite da aspirazione.
La disfagia è presente in circa il 20% della popolazione oltre ai 50 anni. Purtroppo, però, è un disturbo che viene spesso sottovalutato. Inoltre nella popolazione ospedaliera geriatrica solo il 39% dei pazienti disfagici viene identificato dallo staff.
La disfagia, invece, è importante che venga riconosciuta e trattata adeguatamente grazie a una corretta medical education, ovvero attraverso attività educazionali che permettano di riconoscerla e gestirla nel modo migliore.
La gestione del disfagico prevede l'intervento di un team multidisciplinare con azione coordinata e congiunta per la programmazione e la realizzazione di un programma riabilitativo nutrizionale. L’obiettivo rimane quello di costruire una rete multidisciplinare che lavori all’interno di un team che aiuti il malato ad adattare le sue condizioni alla propria vita, anche sociale.
Il fondamentale supporto medico deve essere quindi affiancato da una corretta gestione del disturbo nella vita quotidiana dei pazienti, a partire da una regolare alimentazione, che segua ricette standardizzate per rendere il prodotto accettabile per i disfagici.
La preparazione casalinga richiede una formazione adeguata del caregiver o eventualmente dell’anziano. Il paziente deve inoltre avere la possibilità di scelta nell'ambito delle diete a consistenza modificata, affinché vengano garantiti gli apporti calorici, proteici, di micronutrienti e di liquidi.