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Nuovo test per la diagnosi precoce del danno renale acuto

Sanihelp.it – Un test diagnostico per il rilevamento precoce del danno renale acuto potrebbe aiutare a prevedere la DGF (mancata ripresa
funzionale diuretica) nei pazienti sottoposti a trapianto, secondo quanto indicato da uno studio finlandese pubblicato su Kidney International, la rivista dell’International Society of Nephrology.


La DGF si presenta quando un rene trapiantato non funziona immediatamente, è una complicazione comune e in aumento in seguito ai trapianti di rene e, secondo alcune statistiche, l’incidenza arriva al 40%.

Obiettivo dello studio era esaminare in che modo le concentrazioni urinarie seriali di NGAL cambiano nel tempo in seguito ai trapianti di rene e se possono prevedere l’insorgenza di una DGF o una DGF prolungata (14 giorni o più), che possono causare un rigetto acuto del rene, richiedere la dialisi, prolungate degenze ospedaliere post-trapianto e aumentare i costi delle cure post-operatorie.

Lo studio ha preso in considerazione 176 trapianti di rene. Nei pazienti che hanno sviluppato DGF è stata riscontrata una diminuzione significativamente più lenta di NGAL nelle urine, rispetto ai pazienti senza DGF. I livelli del tasso di NGAL misurati il primo giorno dopo il trapianto hanno indicato una DGF prolungata, che ha portato a un minor tasso di sopravvivenza dell’organo dopo un anno (73%) in confronto alla DGF (100%).

I ricercatori hanno concluso che le misurazioni con il test urinario NGAL possono prevedere la DGF prolungata e identificare i pazienti che presentano un grave danno renale e un tasso minore di sopravvivenza a lungo termine dell’organo. Hanno aggiunto che il test fornisce inoltre un metodo semplice per quantificare la probabilità di guarigione dopo un danno renale.

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