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Infermiere in farmacia? Al cittadino piace

Sanihelp.it – I cittadini vedono nella farmacia centro di servizi una positiva aggiunta all’assistenza sul territorio e c’è da parte degli utenti delle farmacie una diffusa disponibilità a usufruire di questi servizi, anche a pagamento. Questo uno dei dati più importanti emersi dalla ricerca che la Scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi ha condotto con la Fondazione Francesco Cannavò per conto di Federfama.Co.


Già nel Documento sulla professione del 2006 la Federazione aveva fatto la proposta di una farmacia centro polifunzionale di servizi sovrapponibile al dettato della Legge 69/2009 recentemente approvata, e oggi l’orientamento dei cittadini italiani suona una conferma della validità di questa proposta: oltre il 65% del campione dice che non avrebbe alcuna difficoltà a recarsi in farmacia per ottenere servizi che normalmente sono attribuiti ad altri operatori.

Ben un italiano su cinque ha poi risposto indicando tra i servizi che vorrebbe in farmacia quelli presenti nella Legge, ma è interessante notare che il 10% del campione intervistato propone ulteriori servizi, come la possibilità di vaccinarsi in farmacia grazie alla presenza di un infermiere, che non sono presenti nella Legge ma erano stati identificati nella proposta.

Un altro aspetto che la Federazione tiene a sottolineare è che il giudizio più positivo su questi servizi viene dalle fasce della popolazione meno favorite nell’accedere e nell’orientarsi nell’offerta di prestazioni sanitarie (erogate dal pubblico o a pagamento), per esempio i residenti dei centri alla periferia del sistema e delle Regioni con assistenza territoriale meno sviluppata e coloro che hanno condizioni socioeconomiche meno favorevoli.

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