Sanihelp.it – I dati presentati per la prima volta al XIV Congresso Mondiale della Federazione Internazionale della Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (IFSO) dimostrano che, per la grande maggioranza dei pazienti, il diabete di tipo 2 si risolve a seguito della chirurgia bariatrica.
L’analisi ha coinvolto oltre 135.000 pazienti e ha dimostrato che sia i segni clinici che di laboratorio del diabete scompaiono o migliorano nella grande maggioranza dei pazienti trattati con chirurgia bariatrica. In totale, il 78,1% dei pazienti ha avuto una risoluzione completa del diabete dopo l’intervento chirurgico e l’86,6% una risoluzione o un miglioramento. Questi notevoli miglioramenti medici erano ancora presenti dopo due anni dall’intervento.
La perdita di peso media generale nella meta-analisi era di 38,5kg, che rappresenta il 55.9% di sovrappeso. Dopo l’intervento i livelli di insulina sono calati notevolmente, unitamente all’emoglobina A1c e al glucosio a digiuno, tutti marcatori importanti del diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 2 costituisce il 90% dei casi di diabete nel mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che siano affetti da diabete 180 milioni di persone e che, in assenza di misure tempestive, i decessi correlati a diabete aumenteranno di oltre il 50% nel prossimo decennio. In Italia il diabete di tipo 2 colpisce almeno 3 milioni di persone e ogni anno si registrano 150.000 nuovi casi.
I risultati dello studio mostrano che, dopo 10 anni dall’intervento chirurgico, i pazienti operati con chirurgia bariatrica avevano più probabilità di essere guariti e meno probabilità di ammalarsi di diabete rispetto a un gruppo di controllo. Emerge anche che l’uso di servizi sanitari e i costi sanitari diminuiscono a seguito della chirurgia bariatrica. La chirurgia bariatrica diventa vantaggiosa dopo 3,5 anni dall’intervento.
Nonostante ciò, a oggi solo 15.000 dei circa 1,5 milioni di pazienti affetti da obesità patologica in Italia è stato operato per ridurre il proprio peso.