Sanihelp.it – Quest’anno la Casa più spiata d’Italia, quella del Grande Fratello, ha aperto le porte a un ragazzo disabile. Gerry è non vedente dalla nascita a causa di un glaucoma, una malattia oculare che, se non trattata, porta alla cecità. A sette mesi Gerry fa il primo intervento, a otto anni ne aveva già collezionati 14. Nel settembre del 2007, è stato sottoposto anche a un trapianto di cornea, di cui riporta ancora i segni sul volto.
Nel caso di Gerry, il glaucoma è congenito. Questa forma di malattia colpisce un neonato ogni 10.000. Ma più frequentemente il glaucoma è una malattia che compare con l’avanzare dell’età e che si può diagnosticare già in fase precoce.
«Diagnosticandolo precocemente e monitorandone attentamente l'evoluzione, siamo in grado di rallentare significativamente la sua progressione e ridurre al minimo la perdita di vista – conferma il dottor Antonio Pascotto, Oculista presso la Clinica Mediterranea di Napoli – Purtroppo però spesso la diagnosi precoce è ostacolata dalla mancanza di sintomi. Il glaucoma è una malattia subdola, generalmente le persone che ne sono affette non si accorgono di come la loro visione periferica diminuisca o si verifichino macchie cieche. Di conseguenza, circa la metà dei 600.000 italiani che ne sono affetti non sono consapevoli della loro condizione e non sono in grado di arrivare a una diagnosi precoce».
Il glaucoma danneggia il nervo ottico, la parte dell'occhio che porta le immagini che vediamo al cervello. Quando il glaucoma peggiora, le cellule della retina – una particolare area dell'occhio sensibile alla luce – riducono la capacità di trasmettere informazioni visive al cervello attraverso il nervo ottico.
Nella forma più comune della malattia, il glaucoma ad angolo aperto, di solito si restringe la visione periferica, poi altre macchie cieche possono verificarsi nel campo visivo. I sintomi della meno comune, ma più pericolosa, forma acuta della malattia, il glaucoma ad angolo chiuso, comprendono visione offuscata, dolore oculare e grave cefalea, aloni colorati intorno alle luci (tipo arcobaleno), nausea e vomito.
Le persone con rischio più elevato sono quelle con un familiare già affetto dalla malattia. Il rischio aumenta marcatamente dopo i 60 anni. Gli individui che hanno (o hanno avuto) un consanguineo affetto dalla malattia sono da quattro a nove volte più a rischio. Altri fattori di rischio per il glaucoma sono l'invecchiamento, la miopia, precedenti lesioni oculari, l'uso di steroidi, e le alterate condizioni di salute tra cui disturbi cardiovascolari, diabete, emicrania e cefalea.
«Al momento non esiste un trattamento per ripristinare la visione una volta che è perduta – dichiara il dottor Pascotto – Stanare precocemente la malattia è quindi fondamentale per preservare la propria capacità visiva. Ecco perché gli oculisti consigliano a tutti, a prescindere dalla presenza di sintomi o di fattori di rischio per la malattia, di effettuare un controllo basale a 40 anni, quando possono iniziare a verificarsi i segni della malattia e il cambiamento di visione».