Sanihelp.it – Che il maschio, nonostante decenni di femminismo, adori manifestare la propria potenza attraverso la virilità è un fatto innegabile. Del resto non è una colpa, ma un fatto di natura: il pene eretto è da sempre un simbolo di forza, di fertilità, di dominanza e certi archetipi culturali sono decisamente duri a morire. Ragione per cui è facile comprendere il disagio esistenziale a cui vanno incontro tutti coloro che sono, per vari motivi, colpiti da disfunzioni erettili di varia natura.
Fino a poco tempo fa il problema sembrava risolto grazie alla cosiddetta pillola blu, in grado di assicurare una buona erezione a fronte di effetti collaterali decisamente tollerabili. Tuttavia il Viagra non può incidere sulla psiche dell’uomo che è colto da questo tipo di problema. Ai fini pratici il farmaco funziona e aiuta ad ovviare al rischio di fare cilecca, ma intimamente, per un maschio, non cambia poi tanto sapere che non riuscirebbe a fare all’amore con la compagna di una sera o di una vita senza l’aiuto di un farmaco. Gli esperti urologi dell’Università di Colonia, in Germania, hanno comunque stabilito un legame tra il desiderio sessuale e la disfunzione erettile, dimostrando che le persone che soffrono di questo disturbo sono in realtà anche le meno interessate alle questioni di sesso. Il disinteresse nei confronti del sesso cresce con il passare degli anni, al punto che dopo i 65 anni di età la disfunzione erettile non viene più considerata come un problema da risolvere ma come un dato di fatto verso cui poco o nulla ci si può fare.
Ovviamente questa regola generale ha le sue brave eccezioni, per cui possiamo tranquillamente trovare ultrasessantenni sessualmente attivi. Ma solitamente questi individui non sono interessati a medicine per il trattamento della disfunzione per un motivo molto semplice: non ne hanno bisogno. Secondo la ricerca effettuata dagli urologi tedeschi, a prescindere dal principio attivo di un farmaco, il vero problema consiste nel fatto che manca un vero desiderio sessuale. In pratica la persona si rende conto di avere qualcosa che non va, ma non riesce ad interpretarlo perché manca la pulsione precisa, il desiderio sessuale ben delineato. Insomma: chi ha questo problema è consapevole del fatto di perdersi qualcosa, anche se spesso non sa bene che cosa.
E forse, più ancora del proprio malessere interiore, avverte il peso del giudizio sociale che potrebbe coinvolgerlo, qualora la sua disfunzione e il suo poco interesse per il sesso potrebbe generare.