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I medici protestano: «La malasanità? Solo allarmismo»

Sanihelp.it – Che i politici del nuovo Governo si impegnino a creare un Osservatorio del contenzioso e dell’errore medico per porre fine alla rincorsa di numeri a effetto: lo auspica Maurizio Maggiorotti, chirurgo ortopedico e presidente di AMAMI (Associazione Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente), in rappresentanza di 25mila medici, commentando la risposta dell’AAROI (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani) ai dati diffusi erroneamente dall’ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri).
Oggi l’AAROI nega di avere mai formulato stime sui decessi dovuti a errori in ospedale, perché non le conosce, e precisa che sta avviando uno studio per conoscere la realtà degli errori in ospedale, i cui risultati verranno resi noti in un convegno che si terrà a Genova a fine settembre. 


Secondo l’AMAMI, in Italia non sarebbe possibile ottenere dati sull’argomento malasanità per tre ragioni. La prima è che l’errore medico non compare neanche tra le voci delle schede per le cause di morte dell’ICD (International Classification of Diseases); la seconda riguarda il fatto che le denunce non sono reperibili nei tribunali, perché i delitti vengono registrati per tipologia del reato e non per autore (i medici vengono inquisiti per lesioni colpose e omicidi colposi, esattamente come gli automobilisti). La terza sarebbe la via delle compagnie di assicurazione, altrettanto inutile poiché queste, considerando la richiesta di risarcimento e l’informazione di garanzia alla stregua di sinistro, fanno risultare spesso più denunce per lo stesso evento e, pertanto, per l’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), il numero dei sinistri corrisponde al numero delle richieste che probabilmente non avranno seguito.
Per quanto poi attiene ai dati forniti dal Tribunale del Malato, questi sarebbero ancora meno utili perché riguardano solo le lamentele su supposti errori o disservizi ospedalieri, fatte da pazienti scontenti. 

«Soltanto se creiamo un Osservatorio – conclude Maggiorotti – ossia un organismo regionale/nazionale con la capacità di imporre ai medici, alle strutture sanitarie e alle compagnie di assicurazione, la segnalazione di ogni richiesta di risarcimento e denuncia per supposti errori sanitari, potremo riuscire ad avere delle cifre attendibili». 

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FonteAMAMI

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