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Quando lui russa e la coppia… scoppia

Una ricerca sui russatori italiani

Sanihelp.it – «Dormo nella stanza degli ospiti, mio marito russa!» Quante volte avete sorriso di fronte a questa affermazione, dubitando della sua veridicità e attribuendola invece a un alibi per nascondere una crisi matrimoniale? Scettici di tutta Italia, ricredetevi: sono molte le coppie che non condividono più lo stesso letto per semplici ragioni di… incompatibilità di sonno. 
Il fenomeno del russamento è più diffuso di quanto si pensi, così come rilevanti sono le sue conseguenze a livello relazionale. Lo rivela un recente sondaggio Eurisko, promosso dal cerottino nasale RespiraBene™: russa (o ammette di russare) il 41% della popolazione (pari a 19,6 milioni di individui), mentre le malcapitate vittime, che ne ascoltano loro malgrado gli effetti, sono il 27%, ben 13 milioni di persone! Nella maggior parte dei casi si tratta di partner di russatori (17% – 8 milioni) e/o di persone con un altro familiare/convivente che russa (15%, circa 7,2 milioni di persone).


Un vero esercito di vittime che finiscono per trascorrere le giornate escogitando, tra uno sbadiglio e l’altro, le più strambe strategie anti-russamento: schioccare le dita (33%), fare un verso, per esempio come se si chiamasse il gatto (9%), toccare lievemente (3%); ma si arriva anche a usare le maniere forti (14%), strattonando e dando calci e gomitate.
Naturalmente, niente da fare. Il russamento trova le sue radici in un difetto respiratorio che non si smuove a suon di calci e minacce, ma con strategie di stile di vita e corretta educazione al respiro.
Tuttavia, se il 61% dei russatori e il 72% delle vittime citano almeno un modo per far smettere di russare, molto scarsi sono i rimedi adottati per risolvere il problema: dichiara di non fare niente il 76% dei russatori e ben il 78% delle vittime. Nella maggior parte dei casi ci si limita a prestare attenzione alla posizione assunta durante la notte.

Un vero e proprio fenomeno sociale dunque, perché oltre a disturbare il sonno di chi ne soffre, il russamento ha un forte impatto su chi lo subisce, provocando stanchezza e a lungo andare tensioni. L’impatto del russare nella vita quotidiana è riconosciuto da entrambe le parti, soprattutto l’influenza sul riposo notturno proprio e del partner, dichiarata da ben un terzo di russatori e vittime. Molto sentito anche l’effetto sullo stato di salute in generale e sull’aspetto fisico ed estetico, a cui i russatori sono addirittura più sensibili delle vittime.
Ma soprattutto oltre una coppia su dieci rileva una decisa interferenza sulla relazione di coppia (ne sono consapevoli entrambi i partner in egual misura): il russamento spinge a non dormire più insieme, oltre che provocare discussioni e tensioni.

Inutile dirlo, i russatori sono più uomini (56%) che donne (41%), specialmente dai 45 anni in avanti. E le povere mogli, afflitte da occhiaie profonde come fosse e giustificato nervosismo, attribuiscono al rumore spacca-sonno aggettivi impietosi quali: devastante, allucinante, fragoroso. Si sbizzarriscono poi sulla classificazione dei modi di russare, da generiche definizioni di rumori molto fastidiosi (il 23% dei russatori e il 37% delle vittime) fino alle associazioni con animali (orso, leone) o con attrezzi e veicoli: la sega o motosega (paragone più citato tra le vittime), il trattore e il treno.

Unica magra consolazione per coppie sull’orlo di una crisi di sonno: secondo lo studio, la maggior parte di chi russa (l’81%) non lo fa sempre, ma solamente in situazioni particolari o in alcuni periodi dell’anno: quando si è particolarmente stanchi (48%), in inverno a causa di influenze/malattie da raffreddamento (25%), quando si è ecceduto nel mangiare o nel bere (18%), in primavera a causa di problemi allergici (11%).

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