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L’identità sessuale? È virtuale

Dating&sesso on line? Va bene per sperimentare...

Sanihelp.it – Si chatta, ci si diverte, talvolta si finisce anche con il provare l’eccitazione e con lo scambiarsi il piacere, anche se con la mediazione del video. Ma questi rapporti sono destinati a durare e a diventare delle relazioni d’amore vere e proprie, in carne ed ossa? Perché un conto è nascondersi dietro l’anonimato della rete e proiettare sull’altro i nostri desideri sessuali, ma un’altra questione è legata all’incontro con l’altro, nella sua fisicità, con i suoi odori, il suo modo di comportarsi, di essere, di vivere.


Stando a uno studio condotto dai sessuologi dell’Università di Goteborg e pubblicato su Cyberpsychological Behaviour, passare dal virtuale al concreto non è così semplice. Solo il 35 % degli uomini (e il 40% delle donne) ha poi un reale desiderio di incontrare nella vita reale il partner del web. E, a riprova del fatto che non sono poi molte le storie che hanno effettivamente un lieto fine, il tutto si spiega anche con il fatto che molto spesso i maschi che fanno dating on line usano questo sistema per sperimentare in gran segreto pulsioni di tipo omosessuale, che tuttavia non diventano mai (o quasi) scelte affettive e rimangono confinate nell’occasionalità.

Il perché di questa scelta deriva dal fatto che la rete si presta perfettamente a giochi camaleontici di identità. Ci si può presentare, nell’anonimato di una chat, come donna anche se si è uomo, e viceversa. Oppure si può accedere in chat room dedicate a coloro che dividono la medesima curiosità sessuale per poi decidere di passare, dalla semplice parola, ai fatti. Inoltre si deve valutare il fatto che in queste occasioni, sul web, si incontrano persone con cui si condivide anche la necessità di far rimanere il fatto il più privato possibile.

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