Sanihelp.it – Diagnosticare il cancro al seno nelle donne in terapia sostitutiva estro-progestinica è più difficile anche se si usa la mammografia e la biopsia: è quanto emerge dal trial Women’s Health Initiative (WHI). Questo studio ha seguito 16,608 donne in periodo post menopausale, in terapia random con placebo o estro progestinico.
Tutte le donne prima di entrare nel protocollo di studio, sono state sottoposte a mammografia e l’esame è stato ripetuto con cadenza annuale. A seconda dell’esito di tale esame sono state sottoposte anche a biopsia e ognuna è stata seguita per un periodo medio di 5,6 anni.
Nel 35% delle donne in terapia estro progestinica si sono registrate anomalie nella mammografia, contro un 23% di donne in terapia con placebo e anomalie della mammografia.
Le mammografie delle donne in terapia sostitutiva non lasciano diagnosticare facilmente il cancro neppure dopo biopsia e solo dopo un anno dall’interruzione della terapia ormonale migliora la facilità di diagnosi.
La chiarezza diagnostica, però rimane inferiore rispetto a quella ottenuta nelle donne che non hanno mai assunto estro progestinici.