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Terapia del dolore: cresce il consumo di oppioidi

Sanihelp.it – Aumenta in Italia il ricorso agli analgesici oppioidi forti a rilascio controllato per la cura del dolore moderato-severo: rispetto al 2006, nel 2007 si è registrato un incremento del 13,38% a unità, a fronte di una crescita del 14,81% nella spesa, che si è attestata su una media di 0,40 euro procapite, contro gli 0,35 euro del 2006. Ciononostante, siamo ancora ben lontani da quanto raccomandano le Linee Guida internazionali: i preparati transdermici continuano a dominare il mercato, con una quota pari al 72,7% delle confezioni consumate, contro il 27,3% delle formulazioni orali, indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, da EAPC (European Association for Palliative Care) e da ESMO (European Society of Medical Oncology) come via di somministrazione di prima scelta. 
Inoltre gli oppioidi orali a rilascio controllato incidono solo per un 21,1% sulla spesa relativa ai farmaci oppiacei, contro il 78,9% dei transdermici che, essendo anche mediamente più costosi, gravano di più sui costi a carico del SSN.


In particolare, Sardegna, Veneto e Trentino Alto Adige sono le regioni più attente alle Linee Guida (sono quelle con il maggior consumo di formulazioni orali, rispettivamente 36,7%, 35,8% e 34,7% a unità), seguite da Friuli Venezia Giulia (33,4%), Umbria (33,2%) e Lombardia (31,2%), ma sono ancora distanti dalla corretta applicazione delle raccomandazioni ufficiali, secondo cui la via transdermica rappresenta solo una possibile alternativa all’utilizzo di preparati orali nei pazienti con dolore stabile. All’altro estremo della classifica, si collocano Calabria, Puglia, Marche e Liguria, con un consumo di oppioidi transdermici che rappresenta oltre l’82% del mercato.

Se da un lato l’incremento nei consumi riscontrato nel 2007 è incoraggiante, perché suggerisce un maggior interesse da parte dei clinici verso la terapia del dolore, rimane marginale l’utilizzo di questi farmaci nell’approccio terapeutico quotidiano. Secondo i dati OsMed relativi al periodo gennaio-settembre 2007, infatti, gli analgesici oppiacei rappresentano solo lo 0,57% della spesa complessiva per i farmaci in classe A, che ammonta a 54 milioni di euro. Inoltre il maggior consumo di prodotti trasdermici, come i cerotti a base di fentanyl e buprenorfina, risulta in palese contrasto con tutte le Linee Guida internazionali.

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