Sanihelp.it – La famiglia delle Oleacee è diffusa in tutto il pianeta. Oltre che in Europa e in Africa, si possono trovare esemplari di ulivo anche in Asia sud orientale, nelle indie orientali e nel continente australiano.
La diffusione dell’ulivo è limitata dalla scarsa resistenza alle basse temperature (minime al di sotto dei 10°C) e da elevate escursioni termiche. Quindi è difficile trovare olivi nelle zone continentali ma anche in quelle zone, relativamente calde, con elevate escursioni termiche.
L’olivo è una pianta sempre verde che nelle sue forme spontanee, assume l’aspetto di un grosso cespuglio. Questo è dovuto a una caratteristica tipica della specie: la basitonia (prevalente sviluppo dei rami basali in confronto a quelli apicali).
In generale si tratta di una pianta rustica che riesce ad adattarsi in modo da vivere e produrre ottimamente nel bacino del Mediterraneo ma a spingersi fino alle regioni subdesertiche.
È una pianta in grado di tollerare condizioni di carenza idrica prolungata grazie alle foglie di piccole dimensioni che permettono di dissipare efficacemente il calore e ai piccoli vasi conduttori nel legno.
Cresce in terreni alcalini, moderatamente acidi, può essere coltivato anche in pendio e in terreni dove abbondano pietre. Se da un lato tollera benissimo elevate concentrazioni saline, soffre notevolmente i ristagni idrici.
Tutte queste caratteristiche fanno dell’ulivo una pianta adattabile e questo è un aspetto molto positivo per quanto riguarda la coltivazione che non necessità di cure particolareggiate.
È chiaro che per ottenere frutti e poi oli di ottima qualità bisogna dedicare molto impegno e bisogna prestare attenzione a diversi fattori: dal terreno alla posizione geografica, dalla fase di impianto a quella di raccolta.