Sanihelp.it – Tra i problemi che affliggono la nostra società i comportamenti antisociali (cioè che hanno un impatto negativo sulle persone) meritano di essere approfonditi per elaborare strategie di prevenzione. Per questo ADT, principale fornitore europeo di soluzioni elettroniche di sicurezza e antincendio, ha voluto commissionare una ricerca sulla percezione dei comportamenti antisociali in Europa.
La ricerca, la prima in Europa, ha raccolto le opinioni di oltre 7.000 persone in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Spagna. In Italia i comportamenti antisociali vengono avvertiti come un problema rilevante. I ragazzi tra i 14 e i 25 anni sono coloro ai quali il 64% del campione italiano associa i comportamenti antisociali. La maggioranza degli intervistati in Italia (il 73%) ritiene anche che dovrebbero essere i genitori i responsabili del controllo di tali comportamenti. Seguono le forze dell’ordine (65%) e la scuola (40%). La mancanza di disciplina è ritenuta dal 63% degli italiani il fattore che più influisce sulla perpetrazione di tali comportamenti.
Tra i comportamenti che in Italia vengono più identificati come antisociali ci sono gli atti di vandalismo (55%), i comportamenti irrispettosi (52%) e il teppismo (48%). In Italia si ritiene che questi comportamenti si verifichino per lo più nelle aree residenziali e nelle periferie (68%) e nelle stazioni di autobus e treni (48%). Le vie più efficaci per contrastarli sono per gli italiani una maggiore severità nelle sanzioni, una maggiore integrazione socio-culturale e l’impiego di sistemi di sorveglianza.
«Questo studio servirà a individuare gli strumenti migliori per la prevenzione e il controllo del fenomeno», conclude Ernesto Savona, Professore di Criminologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Direttore di Transcrime.