Sanihelp.it – Prosegue la querelle sui farmaci da banco, supermercato si? supermercato no? Questa volta la parola tocca a Federfarma che insieme a confcooperative ribadisce il suo no all’idea di farmaco come bene di consumo.
«Il progetto di portare i farmaci sugli scaffali della grande distribuzione», dicono Luigi Marino di Confcooperative e Giorgio Siri di Federfarma, «risponde a una logica di diversificazione dei prodotti nei supermercati perché negli ultimi 3 anni, nella G.D.O. si è registrato un oggettivo e pesante calo dei consumi che non è stato ancora recuperato. Non riteniamo giusto però», aggiungono i due presidenti, «che per ridurre questo gap si possa assimilare il farmaco ai carburanti, ai libri, alle piante, ai fiori. Questi, infatti, sono beni di consumo di cui si vogliono comunque incrementare le vendite, il farmaco, invece, è un prodotto per la salute di cui ogni abuso e’ molto dannoso».