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Influenza 2002-2003, colpiti maggiormente gli adulti

Sanihelp.it – L’epidemia influenzale 2002-2003 ha fatto il suo esordio prima di natale ed è stata più aggressiva rispetto all’anno precedente (in Italia, il livello di contagio è stato pari a circa 5 milioni di individui). la popolazione adulta è stata quella colpita in misura maggiore.


Proprio la somiglianza dei sintomi ad altre malattie, si tende spesso a attribuire al termine influenza le affezioni delle vie aeree superiori, minimizzandone l’importanza. Non va invece dimenticato che, anche in Italia, l’influenza rappresenta la terza causa di morte per patologia infettiva, preceduta soltanto da Aids e Tubercolosi.

Sono le mutazioni del virus influenzale a creare difficoltà per il nostro sistema immunitario. I nostri anticorpi, particolari proteine, hanno la capacità di riconoscere i virus; se questi muta, il nostro corpo, almeno in prima istanza, non è più in grado di difendersi da esso. Va precisato che le mutazioni non sono così sconvolgenti da portare ad esemplari virali completamente differenti nell’arco di un solo anno: nel secolo appena conclusosi sono state documentate tre grandi pandemie.

I ceppi virali in circolo nella stagione 2002-2003 sono riconducibili ai virus di tipo A e in particolare A(H3N2), A(H1N1) A(H1N2) e di tipo B. La particolarità di quest’anno è il virus A(H1N2). Scoperto dall’istituto per la salute pubblica britannico (Phls) e dal programma di sorveglianza globale dell’ Organizzazione mondiale della sanità, il virus è nuovo ma è molto simile a quelli che sono circolati fino ad ora ciò significa che la popolazione dovrebbe avere già una buona immunità.

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