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Giù di tono? Prova il ginseng!

Sanihelp.it – Il ginseng ha una lunga storia: in Cina era utilizzato già nell’antichità per alleviare i disturbi a carico del tratto gastro-enterico. Oggi è apprezzzato anche in Occidente per le sue doti stimolanti, ma in realtà le sue proprietà, principalmente dovute ai principi attivi che contiene, ne suggeriscono un uso più esteso.


Qesta radice millenaria contiene varie sostanze quali ginsenoidi, saponine, vitamine del gruppo B, C, A, E e K, peptidi, pollini, minerali, acidi grassi polinsaturi, acidi nucleici e nucleosidi, sostanze ormonosimili e antiossidanti.

Questa composizione lo rende utile per migliorare le reazioni di adattamento agendo sul sistema nervoso, endocrino e immunitario. Riportando questi tre sistemi a uno stato di equilibrio, si rivela un tonico per il nostro organismo. Altra azione riconosciuta è il miglioramento del metabolismo e la diminuzione del livello dei lipidi, i grassi che si trovano nel sangue.

La presenza dei minerali come sodio, potassio e in particolare manganese conferisce al ginseng una potente attività antiastenica, tanto che la medicina cinese lo consiglia senza riserve nei periodi di convalescenza.

Il ginseng è anche un ottimo afrodisiaco grazie alla presenza di sostanze ormonosimili. La medicina naturale ne consiglia l’uso alle persone che avvertono un calo della libido e talvolta è anche prescritto come tentativo terapeutico nell’impotenza sessuale maschile.

Questa radice della salute risulta quindi possedere attività tonica, adattogena, antidepressiva e afrodisiaca.

Tuttavia non sono ancora completamente conosciute le reali proprietà del ginseng; attualmente l’interesse dei ricercatori si sta focalizzando sulla sua proprietà ipoglicemizzante. Secondo uno studio condotto in Canada presso l’Ospedale St Michael di Toronto, pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, sarebbe dimostrata l’efficacia del ginseng nell’abbassare i livelli di glicemia sia nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, sia in soggetti normali. La ricerca prevedeva la somministrazione di 3 grammi di ginseng, seguiti dopo 40 minuti da un carico orale di glucosio per poi monitorare i livelli di glicemia.

I risultati hanno evidenziato un calo del 20% dei valori glicemici. Naturalmente il ginseng non può sostituire i farmaci attualmente utilizzati per il diabete ma questo studio suggerisce la possibilità di valutare l’uso di sostanze naturali come coadiuvanti nella cura di malattie importanti. Nelle forme lievi potrebbe essere utilizzabile come unica terapia visti gli scarsi effetti collaterali, mentre nelle forme più gravi potrebbe permettere la riduzione del dosaggio dei farmaci normalmente utilizzati.

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