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Cuore: a Torino la prima sala per interventi a raggi zero

Sanihelp.it – Per la prima volta in Italia, presso la cardiologia universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, è stata realizzata la più moderna sala di elettrofisiologia interventistica.


Questa sala, dotata di una tecnologia che combina la più recente apparecchiatura radiologica per angiografia con un sistema GPS di tipo medico, sarà dedicata sia alla cura della fibrillazione atriale tramite l’ablazione transcatetere, sia a quella dello scompenso cardiaco, mediante impianto di defibrillatori impiantabili e dispositivi di resincronizzazione biventricolare.

La fibrillazione atriale, causa di un terzo degli ictus nel mondo oltre che di forte invalidità, è oggi trattata mediante ablazione transcatetere in circa 500.000 casi all’anno nel mondo.

Lo scompenso cardiaco, invece, riduce drasticamente l’aspettativa e la qualità di vita in più di 26 milioni di individui al mondo, richiedendo solo in Italia circa 10.000 impianti di dispositivi impiantabili all’anno.

Questa tecnologia riduce la necessità di utilizzo di radiazioni sfruttando immagini fluoroscopiche pre-registrate a un bassissimo livello di dose. Tale sistema consente di limitare l’utilizzo della fluoroscopia convenzionale, riducendo drasticamente l’esposizione radiologica sia per i malati, sia per gli operatori.

I medici possono costantemente tracciare e aggiornare la posizione e l’orientamento dei dispositivi abilitati all’interno del cuore attraverso l’informazione raccolta dal processo di localizzazione elettromagnetica (GPS).  Fino a ora, nel mondo, solo una decina di sale operatorie sono dotate di questo sistema (6 in Europa, 3 negli Stati Uniti e 1 in Canada). 

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte: si stima che nel mondo occidentale muoia 1 persona ogni 33 secondi. L’utilizzo intensivo di tecnologie di imaging radiologico, quali la fluoroscopia interventistica, ha portato significativi risultati. 


Tuttavia, parallelamente, è aumentata l’esposizione a radiazioni ionizzanti, che possono provocare anomalie cromosomiche e aumentare la probabilità di sviluppare tumori (1 caso su 100). Secondo l’American Heart Association la dose di radiazioni che i malati ricevono annualmente durante esami medici è cresciuta del 600% negli ultimi 20 anni. 

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