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Sei italiani su 10 temono il falso in tavola

Sanihelp.it – Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci (60%) che le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari, poiché possono avere effetti sulla salute.


È quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg in occasione della seconda Giornata nazionale anticontraffazione, durante la quale è stata messa a segno l’importante operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di prodotti che sarebbero stati distribuiti con etichetta biologico provenienti da Paesi terzi come la Romania e destinati ad altro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazioni normali.

Secondo il primo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes il volume d’affari delle agromafie, ovvero delle attività della criminalità organizzata nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi di euro (il 5,6% dell’intero business criminale).

È  importante –sostiene la Coldiretti – introdurre al più presto il marchio per il biologico italiano. I rischi peraltro crescono con l’allungarsi della filiera e l’aumento degli intermediari che si frappongono tra produttore e consumatore perché nei troppi passaggi si infiltra la criminalità che fa aumentare i prezzi e riduce la qualità.

Acquistare direttamente dai produttori agricoli o nelle botteghe e mercati degli agricoltori di campagna amica è – conclude la Coldiretti – una garanzia ulteriore anche perché si tagliano le intermediazioni e si migliora il rapporto prezzo/qualità.

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