Sanihelp.it – La maggioranza dei bambini italiani è sana, però assume mediamente 3 farmaci ogni anno per le comuni malattie dell’infanzia, sebbene alcuni farmaci frequentemente somministrati ai bambini italiani siano pressoché esclusivi per l’Italia.
Il 52% dei piccoli italiani assume almeno un antibiotico durante l’anno, contro il 14% i bambini inglesi. Ma in Puglia il 69% dei bambini assume antibiotici, mentre il 36% nel Lazio. L’8% dei bambini è ricoverato durante l’anno in ospedale, ma tra Friuli V.G. e Abruzzo la percentuale è doppia.
Sono questi alcuni dati presentati e discussi nel corso del Convegno Uso razionale dei farmaci per i bambini e i loro genitori: un obiettivo dinamico e strategico, che si è tenuto all’Istituto Mario Negri di Milano.
«Anche la nascita – sostiene Maurizio Bonati, Capo del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell’Istituto, che ha organizzato il convegno – è un evento sempre più medicalizzato e sempre meno naturale; i parti cesarei sono infatti il 38% del totale (24% in Friuli V.G. e 62% in Campania): la più alta percentuale tra i Paesi europei. La mortalità nel corso della prima settimana di vita è 2-3 volte superiore al Sud (per esempio in Calabria) rispetto al Nord (esempio: Friuli V. G.)».
Sebbene l’Italia sia la 18° nazione per sviluppo umano, è purtroppo tra le nazioni europee con maggior disuguaglianza nel benessere della salute. Le modalità, la qualità e le aspettative del nascere e crescere oggi in Italia sono ancora, e sempre più, condizionate dal luogo di residenza e dalle condizioni sociali.