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Ogni sei secondi una persona è colpita da ictus

Sanihelp.it – Una persona ogni sei secondi nel mondo viene colpita da ictus. In Italia, ogni giorno, l’ictus colpisce circa 660 persone. In occasione della Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale che si è celebrata il 29 ottobre, A.L.I.Ce. Italia Onlus ha presentato i primi risultati dell’indagine condotta sulla conoscenza dell’ictus da parte della popolazione.


L’indagine ha messo in luce come l’ictus rimanga ancora, per moltissimi italiani e in particolare per i più anziani, una patologia quasi sconosciuta: il 77,0% pensa di sapere cos’è, ma tra loro è solo il 55,8% a identificarlo correttamente come una malattia del cervello, mentre il 14,2% ritiene che sia un tipo di infarto cardiaco e l’11,6% lo considera una malattia del sangue.

I sintomi specifici vengono identificati con maggior precisione ed è infatti il 68,7% a indicare l’improvvisa paralisi di un lato del corpo come uno di essi, mentre il 58,8% fa riferimento all’improvvisa difficoltà a parlare o a comprendere quello che ci viene detto, ma solo l’11,0% riconosce nel problema di vista o cecità improvvisa un sintomo dell’ictus.

È però soprattutto la mancata conoscenza dell’importanza che possono avere l’instaurazione tempestiva della trombolisi (il 26,2% sa cos’è) e l’invio a una stroke unit (è appena il 15,0% a sapere di cosa si tratta) a costituire un dato preoccupante, dal momento che si tratta di misure terapeutiche che possono ridurre in modo decisivo i danni dell’ictus.

L’ictus però non è soltanto una malattia dell’anziano: dei 200.000 nuovi casi che si verificano ogni anno nel nostro Paese, circa 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. Alcuni dei fattori di rischio ictus quali sesso, età ed ereditarietà non sono modificabili, altri fattori come un’errata alimentazione, l’alterazione dei grassi nel sangue, il fumo ma anche l’abuso di alcol e droga possono danneggiare le arterie in giovane età, predisponendo l’individuo a possibili attacchi.

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