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Alzheimer: una parte del cervello misura le fasi di malattia

Sanihelp.it – Nuovo passo avanti nella conoscenza dei meccanismi neurodegenerativi che sono alla base della malattia di Alzheimer. Grazie a uno studio italiano si sono potute evidenziare le progressive modificazioni che subisce il corpo calloso del cervello nelle persone colpite da forme iniziali di demenza (Mild Cognitive Impairment o MCI) e successivamente da Alzheimer di grado lieve.


Il corpo calloso è il fascio di sostanza bianca più grande presente nel cervello umano e le fibre che lo compongono collegano formazioni corticali dei due emisferi per lo più omologhe, cioè con la stessa funzione.

I risultati scaturiti da questa ricerca offrono la possibilità di avvalersi dell’osservazione del corpo calloso come di un biomarker del cambiamento cerebrale che avviene durante tutto lo sviluppo dell’Alzheimer: dalla fase preclinica (la MCI) a quella di demenza di grado lieve, fino a quella di grado più severo.

Da circa venti anni si studia con interesse il corpo calloso nei soggetti affetti da Alzheimer. La novità nel lavoro dei ricercatori romani è aver indagato gruppi di pazienti omogenei e suddivisi per severità di patologia, applicando due tra le più recenti tecniche di Risonanza Magnetica strutturale: la Voxel Based Morphometry e il Diffusion Tensor Imaging.

Proprio la suddivisione dei pazienti in gruppi omogenei è stata la premessa per mettere in luce la presenza di due processi di degenerazione della sostanza bianca del corpo calloso, individuando dove e come questo subisce cambiamenti durante il corso della malattia.
In particolare, lo studio ha messo in evidenza una precoce modificazione delle porzioni anteriori del corpo calloso nei pazienti con MCI amnesico. Quando tale patologia evolve in malattia di Alzheimer di grado lieve, avvengono modificazioni anche nelle porzioni posteriori del corpo calloso.

Il cambiamento del corpo calloso è una caratteristica misurabile e valutabile obiettivamente. Tale misura può fornire informazioni riferibili a processi biologici normali o alla presenza di processi patogeni, a un costo relativamente contenuto, quello di una risonanza magnetica, esame ormai entrato appieno nella routine diagnostica.

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