Sanihelp.it – Ogni anno in Italia oltre 50.000 donne sperimentano la depressione postpartum, un esercito senza voce, che spesso non riesce a chiedere aiuto, per ignoranza o senso di colpa. Si tratta infatti di una condizione patologica molto più frequente di quanto non si creda che, nei paesi occidentali, interessa il 10-15% delle partorienti.
Per rispondere a questa richiesta muta, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) lancia la campagna di sensibilizzazione Non lasciamole sole. L’obiettivo è promuovere un cambiamento culturale e migliorare la conoscenza e l’informazione su questo tema, creando una sorta di rete di protezione intorno alla donna che, a partire dai ginecologi, coinvolga familiari, operatori sanitari e Istituzioni.
La campagna ha preso il via ufficialmente ieri, con un sondaggio rivolto a tutti i ginecologi della SIGO per ricavare una fotografia aggiornata e attendibile del problema nel nostro Paese. I risultati saranno annunciati con un convegno nazionale il 18 marzo a Roma.
La depressione postpartum è una condizione patologica che in genere inizia a manifestarsi nel secondo mese dalla nascita e raggiunge il picco tra il terzo e il sesto mese. Situazioni che spesso colgono la neo mamma del tutto impreparata, perché nessuno l’ha adeguatamente informata.
Purtroppo non è possibile tracciare a priori un identikit della donna a rischio ma vi sono alcuni campanelli d’allarme che, adeguatamente interpretati, possono permettere l’attivazione tempestiva di una rete di sostegno. Ecco perché in seno alla SIGO è maturata l’idea di promuovere una campagna di sensibilizzazione su questo tema, per informare non solo le donne ma anche gli operatori e chi vive al loro fianco. Fondamentale è un impegno concreto delle Istituzioni. L’obiettivo, come principale punto di riferimento della donna, è che il suo benessere psico fisico diventi una priorità per tutti gli attori del sistema.