Sanihelp.it – La rimozione di una singola proteina, la p21, riesce a stimolare tutta una serie di cellule che non sono più in grado di dividersi, reinserendole in quell’insieme di eventi ordinati e tra loro dipendenti che ne regolano la proliferazione e che prende il nome di ciclo cellulare.
La scoperta, la prima del genere, è opera di un team di scienziati guidati da Marco Crescenzi, ricercatore presso il Dipartimento di Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’Istituto Superiore di Sanità, e viene oggi pubblicata sul Journal of Cell Biology.
Con questo studio si dimostra che è possibile riattivare cellule differenziate terminalmente, cellule cioè che si sono ritirate permanentemente dal ciclo cellulare perdendo la capacità di dividersi, semplicemente sottraendo una specifica proteina ritenuta responsabile dell’inibizione della replicazione cellulare.
«Questo nuovo filone di studi apre prospettive molto importanti», afferma il Presidente dell’ISS Enrico Garaci, «si tratta, infatti, di una scoperta che può rappresentare un significativo contributo allo sviluppo dell’ingegneria tessutale oggi in gran parte affidata agli studi sulle cellule staminali, e dunque al tentativo di riparare i tessuti dell’organismo laddove non è possibile farne crescere le cellule in coltura o quando la proliferazione cellulare incontra ostacoli».
Lo studio, quindi, apre diverse prospettive. Lo stesso gruppo dell’ISS è già al lavoro per applicare la nuova scoperta alle cellule staminali. «Molte cellule staminali umane, infatti, mostrano una lentezza intrinseca a replicarsi, anche in vivo», afferma Crescenzi, «Utilizzando il metodo messo a punto in questo studio, pensiamo perciò di poter favorire e accelerare, anche la proliferazione delle cellule staminali».