Sanihelp.it – Il mese più corto dell’anno è anche uno dei più pesanti: raffreddori, dolori alle articolazioni e stress sono in agguato, favoriti dagli sbalzi climatici. Ecco tre alleati che ci possono aiutare.
Ginseng contro il raffreddore
La celebre radice a forma di uomo è perfetta per stimolare le difese immunitarie e prevenire le malattie da raffreddamento.
Merito delle sue proprietà stimolanti, utilissime per rinforzare il sistema immunitario e dare tono ai nervi, ma anche in caso di affaticamento fisico e mentale.
L’efficacia del ginseng nel rafforzare l’organismo è stata dimostrata anche da innumerevoli studi. Uno dei più recenti è quello condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, che hanno reclutato 323 volontari per un monitoraggio di quattro mesi.
Durante quell’arco di tempo, i volontari sono stati suddivisi in due gruppi: al primo venivano somministrati 200 mg al giorno di ginseng, al secondo un placebo.
Al termine della ricerca, è emerso che solo il 10% di chi aveva assunto ginseng si era ammalato di raffreddore, contro il 23% del gruppo di controllo. Inoltre, chi aveva assunto l’erba cinese presentava sintomi meno seri rispetto agli altri partecipanti.
Oltre a fungere da scudo naturale contro il raffreddore, il ginseng è anche utile per aumentare le resistenze dell’organismo ai fattori di stress e agli sbalzi climatici, per migliorare l’appetito e per alleviare la stanchezza.
Tali proprietà si devono al suo contenuto di saponine specifiche, chiamate ginsenosidi, dagli effetti tonici e cardiovascolari.
Per questo motivo, il ginseng è consigliato anche a chi soffre di diabete, anemia, ipotensione, stanchezza cronica, e a chi affronta lavori pesanti o intensa attività sportiva.
L’unica controindicazione all’utilizzo di ginseng riguarda le persone che soffrono di ipertensione con valori sistolici maggiori di 180 mmHg, di insonnia grave e di ulcera duodenale. In questo caso, l’assunzione degli estratti di questa radice è sconsigliata.
Bryonia e Rhus contro il mal di schiena
Il freddo, l’umidità e la tensione sono i nemici per eccellenza di uno degli acciacchi più diffusi, il mal di schiena.
Quando non si tratta di cause malformative e di problemi neurologici non comuni, il motivo principale del dolore alla schiena è lo sforzo dei muscoli che corrono paralleli alla colonna vertebrale.
Tale sforzo, contrariamente a quanto si pensi, non è dovuto solo alle fatiche fisiche, ma anche alla sedentarietà, al mantenimento di posizioni scorrette e allo stress.
Per alleviare un mal di schiena di questo tipo, i prodotti omeopatici più indicati sono la Bryonia, il Rhus toxicodendrun e la Dulcamara, che offrono sollievo agli attacchi acuti.
Il dolore cronico, invece, può essere affrontato con l’agopuntura, da abbinare all’applicazione quotidiana sulle parti dolenti di cataplasmi d’argilla, con l’aggiunta di due gocce di cinque estratti di fiori di Bach: Willow, che spegne le infiammazioni eliminando il dolore; Vervain, che rafforza l’effetto antidolorifico di Willow e rende più fluidi i movimenti; Rock water ed Elm che facilitano la scioltezza; Star of Bethlehem che cancella la memoria cellulare di antichi traumi locali.
Non bisogna dimenticare, infine, che il mal di schiena è uno dei disturbi più tipicamente psicosomatici. A volte può bastareun pò di relax, e un senso del dovere meno pressante, per lasciarsi il mal di schiena… alle spalle!
Niente ansia con la melissa
Insonnia, ansia, risveglio difficoltoso… tutte queste problematiche, più frequenti quando le giornate sono corte e la luce poca, possono trovare una buona soluzione con l’acqua di melissa, tradizionale della medicina nei conventi, preparata con alcol, fiori freschi, bucce di limone e spezie.
Questo preparato possiede spiccate proprietà calmanti, regala un sonno riposatore e placa sia gli stati di somatizzazioni viscerali e irrequietezza, che le patologie dispeptiche gastroenteriche.
Questo si deve ad alcuni estratti della pianta, come triterpeni, acido caffeico, acido rosmarinico e vari flavonoidi (luteolina, quercetina, apigenina, chemferolo).
L’estratto di foglie fresche di melissa possiede inoltre attività antivirale contro Herpes simplex per cui viene usata anche nel trattamento dell’Herpes labiale.
L’uso della melissa è invece controindicato in persone con glaucoma in quanto in test con animali si è registrato un aumento della pressione oculare.
Si è inoltre visto che l’estratto di melissa può interferire con l’azione tiroidea, forse per inibizione del legame dell’ormone stimolante la tiroide (TSH) alle cellule tiroidee, per cui è bene evitarne l’assunzione in caso di ipotiroidismo o in caso di terapie a base di ormoni tiroidei.