Sanihelp.it – Per rispondere a questi semplici quesiti abbiamo chiesto il parere di alcuni studi legali. Le risposte sono state pressoché unanimi nel senso che secondo i professionisti della legge è sempre opportuno rivolgersi a loro quando ci si sente vittime della malasanità.
Cerchiamo però di inquadrare meglio la questione: diciamo che ci sono due fattori imprescindibili da considerare nel momento in cui siamo coinvolti in presunti casi si malasanità.
Il primo è che non dobbiamo ragionare in termini di risultato: per quanto le situazioni sono molto coinvolgenti dal punto di vista emotivo dobbiamo sempre tenere presente che l’obbligazione inerente il medico non è di risultato bensì di mezzi. Il medico deve quindi adoperarsi al meglio per la riuscita dell’operazione ma questo non significa che la sua riuscita sia garantita.
Il secondo punto da tenere in considerazione è che non esiste una scala di gravità che ci porta a rivolgerci a un avvocato, non è che per i casi più lievi si passa dall’URP mentre per quelli più pesanti si telefona allo studio legale.
Chiariti questi aspetti, nel momento in cui si sentiamo vittime della malasanità è bene sempre rivolgersi a un legale per valutare di essere stati realmente vittime e decidere insieme al danneggiato l’opportunità di intraprendere o meno un’azione giudiziale nei confronti dei presunti autori del fatto illecito.
Una volta esposto il caso, il legale avvierà l’iter procedurale che porterà alla risoluzione della controversia.
Tutti gli studi legali che abbiamo consultato hanno sottolineato il fatto che ogni caso va valutato singolarmente sia nella fase di accertamento del caso di malasanità sia in quella di decisione dell’azione legale da intraprendere.