Sanihelp.it – Per la cura del tumore del polmone, uno dei quattro big killers ocologici, la prevenzione e la diagnosi percoce sono fondamentali.
Intervenire quando il tumore è ancora nelle fasi iniziali è fondamentale per ridurre il rischio di vita e l’invasività dell’intervento.
Negli ultimi 10 anni, da quando è stato introdotto l’utilizzo diagnostico della tac spirale per individuare masse tumorali di dimensioni ridottissime (fino a 0,6 millimetri), l’operabilità del tumore al polmone è passata dal 30% all’80%, e la mortalità si è ridotta del 6%.
Un ulteriore, importantissimo passo avanti su questa strada è stato compiuto in questi giorni dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO)di Milano.
Il prestigioso centro, considerato uno dei migliori al mondo per la cura e la ricerca sulle malattie oncologiche, sta per avviare uno studio clinico con l’obiettivo di valutare la capacità di un farmaco, la Budesonide, di impedire l’insorgenza dell’adenocarcinoma polmonare, uno dei due tipi di tumore che intaccano l’organo.
La Budesonide, un cortisonico locale comunemente utilizzato per la cura dell’asma e di altre malattie respiratorie, sembra essere in grado, secondo dati emersi da un precedente studio, di ridurre fino all’eliminazione i noduli periferici da cui potrebbe generarsi il tumore polmonare.
Il farmaco verrà somministrato per via aerea, due volte al giorno per un intero anno, a 200 volontari già appartenenti ad un altro programma di monitoraggio polmonare dell’IEO, il progetto COSMOS.
Si tratta di uomini e donne fumatori o ex fumatori, a cui è stato riscontrato almeno un nodulo periferico di piccole dimensioni (almeno 4 mm) e a crescita lenta, negativo al controllo PET.
«Si tratta di una grandissima speranza per la prevenzione primaria del tumore al polmone», ha commentato l’oncologo Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’IEO, durante la presentazione del progetto avvenuta oggi nella sala della direzione scientifica del Centro.
