Sanihelp.it – Un ampio studio internazionale, coordinato da ricercatori dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, dimostra per la prima volta che il cateterismo venoso surrenalico è un esame sicuro. Permette di stabilire se il malato affetto da ipertensione secondaria a iperaldosteronismo possa essere guarito, completamente e in modo definitivo, con un intervento chirurgico.
Più dell’11% dei malati che arrivano ai Centri italiani dell’ipertensione arteriosa sono affetti da iperaldosteronismo primario, una delle cause più frequenti e spesso misconosciute d’ipertensione. È causata da un’aumentata produzione di aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenaliche.
Lo studio apre nuove prospettive per il trattamento dell’iperaldosternismo primario. La disponibilità di eseguire il cateterismo venoso surrenalico permette una diagnosi precoce di questa malattia che, insieme al corretto trattamento, rende possibile nella maggior parte dei casi la sospensione o la riduzione della terapia farmacologica antipertensiva e la normalizzazione degli squilibri ionici.
Per molti anni il cateterismo venoso surrenalico è stato ritenuto invasivo e rischioso per il malato, per cui in molti Centri non viene eseguito.
La ricerca, condotta su oltre 2600 malati in tutto il mondo, ha accertato che il rischio di complicanze, per lo più di minore entità, per il malato risulta bassissimo: pari allo 0.61%.